rassegna stampa roma

Dici Montella e la Fiorentina comincia a tremare

(Il Romanista – D.Giannini) – Ostacolo Firenze, l’insidia del Franchi, che è un tabù anche per Francesco Totti, il più forte giocatore della storia della Roma. Ma per qualcuno Firenze porta con sé quasi solo bei ricordi.

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(Il Romanista - D.Giannini) - Ostacolo Firenze, l’insidia del Franchi, che è un tabù anche per Francesco Totti, il più forte giocatore della storia della Roma. Ma per qualcuno Firenze porta con sé quasi solo bei ricordi.

Quel qualcuno è Vincenzo Montella, l’uomo che si è conquistato la Roma, che si è preso il derby e che ora non si vuole più fermare. Un salto indietro di 12 anni, alla stagione 1999-2000, la prima di Vincenzo nella capitale. A ottobre la Roma supera la Viola in casa loro per 3-1 con una doppietta più unica che rara di Cafù. Un bell’inizio per Montella che comincia a scaldare i motori per il ritorno. A febbraio, all’Olimpico, è dominio schiacciante: 4-0 con tripletta dell’Aeroplanino. Quattro anni dopo è tempo di un nuovo inizio, quello dell’era del dopo Capello. In panchina Rudi Voeller: un tempo di sofferenza poi il tedesco volante si gioca la carta di Vincenzo: 8 minuti e lui timbra il cartellino. 1-0 e tutti a casa sognando una stagione diversa da quella che poi sarà. Ok, una tripletta e un gol decisivo, ma in casa. E in trasferta? Calma. Nella partita di ritorno di quello stesso disgraziato campionato ecco un’altra zampata. E’ il 23 gennaio e la crisi più nera non è ancora arrivata. La Roma va sotto dopo 20 minuti per un gol di Maresca. Cassano pareggia quasi subito e nella ripresa Montella segna il gol dell’ultima vittoria romanista al Franchi prima di quella dello scorso anno targata Vucinic. Che domani non ci sarà per squalifica. Mancherà l’uomo che da quando c’è stato il cambio di panchina non è più uscito. Ma Montella non ha nessuna intenzione di fermarsi, di interrompere la striscia positiva in campionato che conta 3 vittorie e un pareggio. Dieci punti che hanno rilanciato le ambizioni giallorosse in chiave Champions. Con gli ultimi tre che valgono il doppio, pure il triplo. Perché ottenuti nel derby. Vincere la partita delle partite ha cambiato il modo in cui molti guardano a lui, al suo ruolo, al suo futuro in romanista. Nel giorni della prima conferenza stampa, Montella disse di non sentirsi un traghettatore, ma di volersi giocare tutte le sue carte fino in fondo. Lentamente (ma neanche poi tanto) ha conquistato tutti. Ha cominciato portando dalla sua parte la squadra. Con delle scelte precise, alcune anche dolorose. Totti, Riise, ora anche Doni hanno pubblicamente fatto i complimenti a Vincenzo. Con il derby ha definitivamente conquistato anche i tifosi e buona parte dei critici. Tanto che ora si comincia a pensare a lui anche per la prossima stagione. Parlarne adesso è quantomeno prematuro. Le variabili sono ancora troppe. A Montella non resta che continuare a fare punti, a cominciare da domani, dallo scoglio Firenze. Dove può provare a riconquistare anche Menez, uno di quelli più penalizzati delle sue scelte. Il volto triste di Jeremy è una delle poche note stonate delle ultime giornate, ma basterebbe un gol a Firenze per farlo tornare a sorridere. Magari chiedendo a Montella. Lui sa come si fa.