rassegna stampa roma

DiBenedetto, l'uomo dei sogni

(Leggo – F.Balzani) Il sogno americano sta diventando realtà. Entro 24 ore infatti arriverà la sospirata firma di Thomas Richard DiBenedetto sul documento che attesta la cessione del 60% dell’As Roma alla cordata Usa da lui presieduta.

Redazione

(Leggo - F.Balzani) Il sogno americano sta diventando realtà. Entro 24 ore infatti arriverà la sospirata firma di Thomas Richard DiBenedetto sul documento che attesta la cessione del 60% dell’As Roma alla cordata Usa da lui presieduta.

Sono bastate poco più di 10 ore a DiBenedetto per trovare un accordo con Unicredit. La lunga giornata del futuro patron giallorosso è iniziata all’alba. Alle 7,41 infatti è arrivato l’aereo che lo ha portato da Boston a Roma: felpa color pesca (dei Red Sox), volto provato dal viaggio, un piccolo bagaglio, quattro agenti di sorveglianza a proteggerlo da qualche tifoso «troppo affettuoso» e due parole che hanno riscaldato ancor di più un ambiente trepidante: «Forza Roma».

Uno slogan semplice ma non banale che ha seguito di qualche ora le prime dichiarazioni di DiBenedetto da futuro presidente giallorosso: «Voglio che la Roma combatta per lo scudetto ogni anno. Per farlo serve uno stadio nuovo e sei acquisti di qualità». E i nomi che fanno già sognare i tifosi sono quelli di Buffon, Sanchez (o Pastore) e Pirlo (che verrebbe solo con Ancelotti in panchina), ai quali si aggiungono quelli di Isla, Forlan e Fabio Contrao (esterno dello Sporting Lisbona). Nonostante il lungo viaggio il numero uno della cordata americana (completata da Michael Ruane, Richard D’Amore e James Pallotta) ha voluto subito incontrare i vertici Unicredit. Il tempo di una ricca colazione, di una doccia e di un necessario cambio d’abito e DiBenedetto (accompagnato dal pool dei suoi legali Tonucci e Bingham) era già a Via Pinciana negli studi degli avvocati Grimaldi (che rappresentano Unicredit). Poco dopo hanno fatto il loro ingresso Paolo Fiorentino e Piergiorgio Peluso, rispettivamente vicedirettore generale e amministratore delegato di Unicredit Corporate Banking.

La riunione è iniziata alle 12,30, poco prima che arrivasse il pranzo. Tutto cibo made in Italy: pizza, pasta e salumi. «Ma ci hanno detto di tornare per portare la cena», ha detto il fattorino. Segno che il vertice sarebbe durato parecchio.

Nel frattempo in città si rincorreva più di una voce. Una di queste voleva l’intromissione nella trattativa di Roger Tamraz, fondatore di Tamoil. «Unicredit conosce la mia posizione sin dallo scorso settembre. Peluso e Giovanelli sanno che io sono sempre interessato alla Roma e a Italpetroli». Solo voci, che non hanno minimamente disturbato il breefing tra DiBenedetto e Unicredit. Alle 18,20 da una finestra al piano terra dello stabile si è intravista la sagoma di DiBenedetto, che ha voluto salutare i tifosi, accorsi fuori dallo studio Grimaldi. Poi l’avvocato Roberto Cappelli (uno dei legali Unicredit) ha comunicato che «entro 24 ore ci saranno le firme». Dopo la cena iniziata alle 20, l’ormai neo-patron giallorosso ha lasciato gli studi Grimaldi. La lunga giornata di DiBenedetto è terminata nei pressi dell’Hotel Aldrovandi, ai Parioli, in compagnia di Walter Sabatini scelto come prossimo direttore sportivo della Roma born in the Usa.

(ass)