rassegna stampa roma

DiBenedetto jr: «Mio padre? Non saprei proprio dov’è…»

(Corriere dello Sport – D.Gordo) – C’era un gioco da tavolo assai in voga negli anni ’80 in cui i parteci­panti dovevano inseguire un fantasmagorico Mister X per le vie di Londra a colpi di da­di.

Redazione

(Corriere dello Sport - D.Gordo) - C'era un gioco da tavolo assai in voga negli anni '80 in cui i parteci­panti dovevano inseguire un fantasmagorico Mister X per le vie di Londra a colpi di da­di.

Più o meno quello che è successo ieri con Tom DiBe­nedetto, il magnate america­no in procinto di rilevare la Roma. Lui il Mister X di tur­no, i cronisti i giocatori a dargli la caccia e al posto della pianta della capitale in­glese c'era quella di mezza Italia. Annunciato più o me­no dappertutto fra Roma e il nord Italia, DiBenedetto è sfuggito ai più abili controlli. Persino, ma il dubbio è leci­to, al figlio, Thomas Junior, da poco ingaggiato dalla squadra di baseball di Reg­gio Emilia. In molti s'aspettavano un'improvvisata in terra emiliana del padre, preve­dendo un rendez vous col rampollo prima di tornare negli States. Ma a Reggio dell'imprenditore bostoniano non s'è vista nemmeno l'om­bra. E pure Tom Junior, in­terbase del locale team di baseball, sembrava cadere dalle nuvole. Sereno come una pasqua, dal terrazzo del suo appartamento di fronte all'hotel Astoria, si gustava una birra assieme ai compa­gni di squadra e coinquilini Josh Rickards e Michael Marmo. «Hey Tom, where's your father?» , «I really have no idea» , risponde serafico l'erede. Non ne ho idea. E confessa pure di non aspet­tarsi la visita paterna. S'era sparsa la voce che dovesse giocare un incontro di pre­season in notturna, ottima occasione per papà, appas­sionato di mazza e guantone nonché proprietario di una quota di minoranza dei cele­berrimi Boston Red Sox, per gustarsi le prodezze del fi­glio. Macché, niente partita, e nemmeno una seduta d'al­lenamento in programma. La gara, semmai, è in calen­dario domenica. «Non è che per caso vi dovete vedere per cena?» , «No» . «Sai se può aver fatto un salto a Fi­renze? » , scuote la testa, il prode Tom, dicendo di non sapere nemmeno di un'im­minente partenza del genito­re, «forse da Milano, nei prossimi giorni» , ma di non conoscere la data del volo di rientro. Insomma, gli affari son grossi, ed è meglio tener­li segreti anche alla prole. Che cordialmente saluta, per rintanarsi dentro casa. E dire che qualcuno l'ave­va avvistato proprio a Firen­ze, a pranzo. Pranzo indige­sto, comunque: DiBenedetto senior s'è scheggiato un den­te mentre pasteggiava e pro­babilmente anticiperà il suo ritorno a casa. Dalla Malpen­sa, probabilmente, ma senza passare dalla casa del figlio.