rassegna stampa roma

DiBenedetto-Baldini, ok fuori casa

(Corriere dello Sport – F.Bandinelli) – L’incontro è avvenuto ieri po­meriggio, intorno alle 16, all’Hotel Four Sea­son di Firenze. Thomas DiBenedetto, il nuo­vo proprietario della Roma, quello per il quale si attendono...

Redazione

(Corriere dello Sport - F.Bandinelli) - L'incontro è avvenuto ieri po­meriggio, intorno alle 16, all'Hotel Four Sea­son di Firenze. Thomas DiBenedetto, il nuo­vo proprietario della Roma, quello per il quale si attendono soltanto le firme a sanci­re il passaggio di proprietà, e Franco Baldi­ni, attuale general manager dell'Inghilterra, si sono dati appuntamento nel cuore della città.

A Firenze DiBenedetto si è concesso una giornata di relax in compagnia del figlio (e si è pure scheggiato un dente a pranzo): è stata l'occasione giusta per mettere su una visita di cortesia, senza cravatte a sancire ufficialità. Baldini ha raggiunto Borgo Pinti nascosto dietro il suo paio di Rayban neri. DiBenedetto, invece, qualcuno lo aveva rico­nosciuto già dalla tarda mattinata. Passato ­quello che con Baldini ha vi­sto la Roma vincere lo scu­detto, nel 2001 - e futuro (più che prossimo) giallorosso si sono trovati l'uno davanti al­l'altro. Non è stato però tem­po di firme. Baldini ha dato la sua disponibilità ma ha spiegato le condizioni essen­ziali per passare al secondo step.

 

PRIMO PASSO - Prima di met­tersi seduti ad un tavolo, per Baldini dovranno verificarsi tre situazioni. Intanto, DiBe­nedetto dovrà aver formaliz­zato l'acquisto della società da Unicredit. Senza firme che sanciscano l'effettivo cambio di proprie­tà non ci sarebbero ovviamente i presuppo­sti per rimettersi in gioco. E il dirigente to­scano non intende venire meno agli impegni presi in precedenza.

REAZIONE INGLESE - Formalizzato l'ingresso di DiBenedetto, ecco che prima di rientrare nella società giallorossa nel ruolo di diretto­re generale, Baldini dovrebbe innanzitutto parlare con Fabio Capello, attuale commis­sario tecnico della Nazionale inglese, con il quale è legato oltre che da un rapporto lavo­rativo, da un legame di amicizia e stima re­ciproca. Capello, dal canto suo, potrebbe da­re sì il suo benestare all'eventuale inizio del­l'era Baldini a Roma, ma potrebbe pure chie­dere all'amico di arrivare almeno ai prossi­mi Europei del 2012. Se il ct inglese dovesse “assolverlo” dal portare a termine l'incarico iniziato nel 2007, ecco che allora Baldini do­vrebbe incontrarsi con la Federazione ingle­se. Soltanto se tutti e tre questi passaggi do­vessero convergere in un'unica direzione (e pensiamo che sia difficile che accada il con­trario), Baldini, come ha spiegato a DiBene­detto, accetterebbe la proposta.

LA STRATEGIA - Che cosa lo spingerebbe a di­re sì a Thomas DiBenedetto? Prima di tutto la strategia. Il progetto, quello di riportare la Roma agli anni d'oro della gestione Sensi, da solo potrebbe non bastare. C'è da fare i con­ti con il fair play finanziario, dunque la socie­tà giallorossa, in partenza, si troverebbe comunque ad in­seguire le big del calcio ita­liano. La strategia, il percor­so capace di permettere alla squadra di conseguire risul­tati importanti nel tempo ro­sicchiando il terreno alle di­rette concorrenti per la testa della classifica, diventerebbe decisiva.

IL SOGNO - Baldini ha poi un sogno: dall'Inghilterra, così come dalla Spagna, dove ha avuto modo in passato di ma­turare la propria esperienza con il Real Madrid, vorrebbe trapiantare la cultura del cal­cio. Quella necessaria per riportare allo sta­dio le famiglie, i bambini, i semplici amanti dello sport. Per questo sa che servirà tempo, ma non provarci equivarrebbe ad una scon­fitta in partenza.

MEIN KAMPF - Terminato l'incontro, poco do­po le 17.30, Baldini è tornato nella sua Reg­gello, pochi chilometri fuori Firenze. E' arri­vato in via Alighieri, davanti al teatro Excel­sior. Questa sera andrà in scena la prima di Mein Kampf, “La mia battaglia”, rivisitazio­ne critica del libro di Adolf Hitler ad opera della Compagnia dell’Orsa, di cui lui è pro­duttore. La battaglia di Baldini è invece quella per un calcio nuovo. Anche a Roma.