(Il Tempo - M.De Santis) - Il 17 marzo è vicino, ma le cose procedono per il verso giusto. L'assenza di aggiornamenti non è sinonimo di intoppi, problemi o ritardi.
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DiBenedetto a un passo dalla «conquista»
(Il Tempo – M.De Santis) – Il 17 marzo è vicino, ma le cose procedono per il verso giusto. L’assenza di aggiornamenti non è sinonimo di intoppi, problemi o ritardi.
Il gruppo americano guidato da Thomas R. DiBenedetto e UniCredit sono fiduciosi di poter chiudere la faccenda con le firme sui contratti definitivi e il brindisi entro il termine fissato per la conclusione della fase di esclusiva. I contatti tra i tre studi legali (Carbonetti e Grimaldi per la banca, Tonucci per gli acquirenti statunitensi) sono quotidiani, così come lo scambio di documenti, mail e telefonate da una parte all'altra dell'oceano. Il carteggio tra l'Italia e gli Stati Uniti è fitto e incessante: i legali di DiBenedetto hanno già ricevuto e rispedito a UniCredit una bozza dei contratti. A breve è attesa una risposta della banca contenente eventuali limature che comunque non riguarderanno il prezzo dell'operazione, già stabilito e concordato precedentemente dalle parti. Poi, quando sarà tutto pronto, DiBenedetto prenderà un aereo per l'Italia (al momento la data è ancora top secret) per apporre le firme e chiudere una volta per tutte l'affare. Una volta che la Roma sarà ufficialmente americana, occorerrà almeno un altro mese di tempo per concludere l'iter tecnico: trasferimento del 66,7% delle azioni alla nuova società, ok dell'Antitrust e convocazione dell'assemblea per il passaggio di consegne. Lavori in corso anche per risolvere il rebus Adriano: ieri nuovo contatto telefonico tra Montali e Calenda, domani possibile incontro.
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