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Dahlia in liquidazione

Dahlia Tv, l’emittente attiva sul digitale terrestre, sarà messa in liquidazione. Lo hanno deciso i soci riuniti in assemblea. Per ora la programmazione, già ridimensionata, prosegue. L’emittente trasmette sport e programmi a luci...

Redazione

Dahlia Tv, l'emittente attiva sul digitale terrestre, sarà messa in liquidazione. Lo hanno deciso i soci riuniti in assemblea. Per ora la programmazione, già ridimensionata, prosegue. L'emittente trasmette sport e programmi a luci rosse. La pay tv rassicura i suoi abbonati in una nota in cui spiega anche la causa della liquidazione.

«A seguito del mutato scenario di mercato che ha reso insostenibile lo sviluppo del proprio business, gli azionisti di Dahlia Tv hanno deciso di mettere in liquidazione la società - spiega il comunicato - Non sono ancora state assunte decisioni in merito alla prosecuzione delle trasmissioni, che per il momento seguiranno la normale programmazione». Socio di maggioranza è AirPlus Tv (con l'83%), tra gli azionisti poi oltre a Ti Media (con il 10%) ci sono la FilmMaster Television di Vittorio Chiusano (con il 7%).L'emittente conta 150 fra dipendenti e collaboratori. Questa mattina il ministero dello Sviluppo Economico, su disposizioni di Paolo Romani, ha preso contatto con i vertici dell'emittente «per un primo esame delle difficoltà in atto e per verificare col management dell'azienda le intenzioni degli azionisti. Nell'ambito delle proprie competenze e della sua ordinaria azione di promozione e tutela del tessuto produttivo, il ministro - spiegava una nota - farà quanto è nei suoi poteri per salvaguardare la permanenza di una realtà imprenditoriale - basata tra l'altro su investimenti a maggioranza stranieri - nel giovane mercato della tv digitale. Il ministero è fortemente impegnato a concludere la transizione alla tv digitale - che già oggi coinvolge in maniera definitiva il 70% dei cittadini italiani - proprio per garantire all'utenza un ampliamento dell'offerta in chiaro e a pagamento, anche con la crescita e l'ingresso di nuovi operatori in grado di incrementare la concorrenza sul mercato».

 

(Fonte Messaggero.it)