(Il Romanista - F.Bovaio) - Le sei assenze di quest’anno in campionato nel solo girone di andata sono un record negativo che De Rossi non aveva mai stabilito da quando è diventato un titolare della Roma.
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Da sei anni Daniele non giocava così poco
(Il Romanista – F.Bovaio) – Le sei assenze di quest’anno in campionato nel solo girone di andata sono un record negativo che De Rossi non aveva mai stabilito da quando è diventato un titolare della Roma.
Sei assenze determinate da diversi fattori, certo, come la squalifica di Roma-Bari o il problema fisico che lo ha fermato nelle due gare consecutive con Genoa e Parma. Ma anche la scelta tecnica in virtù della quale Ranieri lo ha portato in panchina a Genova dopo avegli fatto disputare solo il primo tempo di Roma-Catania, nel quale non aveva brillato perché reduce dall’influenza. E in molti si sono chiesti perché mandarlo in campo in quella partita da convalescente e non, invece, risparmiarlo contro gli etnei per schierarlo in quella ben più complicata di Marassi contro la Samp. Un interrogativo forse legato solo al risultato, che se fosse stato positivo probabilmente non avrebbe spinto nessuno a sollevarlo, ma anche all’impressione che quest’anno "capitan futuro" stia soffrendo il turnover come tutti e un ruolo, quello di regista al posto del suo vecchio compagno di reparto Pizarro, che non è proprio il suo.
De Rossi, infatti, è un impetuoso di gran classe del centrocampo, uno di quei giocatori che caricano tutti gli altri con la propria grinta e col proprio agonismo, ma non è un metronomo come il cileno, con il quale ha formato una delle migliori coppie di centrali d’Europa se non del mondo. E non a caso nelle stagioni passate De Rossi non ha mai saltato una partita per scelta tecnica, perché con lui lì in mezzo e Pizarro accanto la Roma aveva due pilastri su cui contare ad occhi chiusi. Ecco dunque le 34 partite su 38 disputate nel campionato 2005-06, addirittura le 36 su 38 del torneo seguente (2006- 07), di nuovo le 34 del 2007-08, le 33 del 2008-09 e del 2009-10, in cui saltò appena 5 gare in tutto l’arco del campionato, di cui 2 per squalifica (Roma-Bologna 2-1 e RomaUdinese 4-2) e 3 per problemi fisici di varia natura: Roma-Bari per l’operazione allo zigomo dopo il colpo ricevuto contro l’Inter a San Siro e per la successiva colica renale che lo bloccò anche per Atalanta-Roma 1-2, mentre saltò Roma-Genoa 3-0 per i postumi di un colpo alla caviglia. Ma nessuna per scelta tecnica. L’impressione è che urga recuperare sia lui sia Pizarro per ridare identità e smalto ad un centrocampo che senza di loro appare troppo in balia degli avversari e molto limitato nella fase di costruzione del gioco.
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