rassegna stampa roma

Cordata americana, un socio abbandona

(Il Messaggero-R.Dimito) A fare un passo indietro, secondo quanto risulta a Il Messaggero, sarebbe Williams C. Powers, top manager della Pimco, il più grande fondo obbligazionario del mondo: sembra che dopo un entusiasmo iniziale, Powers abbia...

Redazione

(Il Messaggero-R.Dimito) A fare un passo indietro, secondo quanto risulta a Il Messaggero, sarebbe Williams C. Powers, top manager della Pimco, il più grande fondo obbligazionario del mondo: sembra che dopo un entusiasmo iniziale, Powers abbia ritenuto opportuno non partecipare a un’avventura all’estero.

Per questo gli americani sarebbero alla ricerca di qualche nuovo investitore. Il dominus della cordata comunque rimane DiBenedetto, uno dei proprietari della squadra di baseball Red Sox, che vuol andare avanti e chiudere l’acquisizione del club assieme all’immobiliarista di Boston Michael Ruane, l’assicuratore Julian Movsesian, Arthr Falcone, co-gestore di attività immobiliari e qualche eventuale new entry.

I tempi stringono, entro sabato prossimo Unicredit attende le risposte che non sono marginali: oltre alle quote dei soci, la banca vuol sapere le fonti di esborso degli investimenti di ciascuno e soprattutto le modalità (prezzi, tempi e condizioni) di uscita dalla ”Llc”. Questo perchè dovendo Unicredit diventare partner degli americani col 40% e dovendoli affiancare almeno per tre anni, piazza Cordusio vuol sapere in anticipo i rapporti intercorrenti e soprattutto paragonare i valori economici di disimpegno. La ”Llc” (Limited liability company) è una tipologia di società entrata di recente nel diritto societario d’oltreoceano: costituisce una forma flessibile, assimilabile alle italiane ”srl” per quanto riguarda la responsabilità limitata dei soci (rischiano solo in proporzione alla somma investita non con l’intero patrimonio di ciascuno). Ma le regole di funzionamento sono liberamente negoziabili fra le parti e la ”Llc” offre vantaggi in termini di trasparenza e dal punto di vista fiscale: non è soggetta all’imposizione sul reddito societario ma sono tassati direttamente i soci. Si spiega anche con queste motivazioni la richiesta di ulteriori dettagli da parte di Unicredit che con la cordata Usa dovrebbe stipulare un ”patto” di governance: la banca sarà un investitore finanziario senza coinvolgimento nella gestione della società calcistica ma con ruoli specifici e definiti di monitoraggio e controllo. E con poteri di veto su alcune materie. Una parte del 40% piazza Cordusio vorrebbe girarla a qualche partner italiano: non ci sarebbe solo il gruppo Parnasi, ma in buona posizione spunta un nuovo investitore.

Ottenute le integrazioni, la cordata Usa otterrà un periodo di esclusiva di 30 giorni. E per metà marzo si dovrebbe procedere all’operazione: il 67% della As Roma verrà acquisito al 60% da DiBenedetto & c (quindi il 40% del club) e al 40% (pari al 27%) dalla banca. Poi ci sarà l’opa.