rassegna stampa roma

Cifre nettamente superiori: così è stata battuta la concorrenza

(Corriere dello Sport – P.Torri) – Sabato di riposo. Anzi di calcio. Ma la Roma, in questo ca­so, c’entra poco. Nel senso che ie­ri mattina l’avvocato Mauro Bal­dissoni dello studio Tonucci si è dedicato al suo hobby,

Redazione

(Corriere dello Sport - P.Torri) - Sabato di riposo. Anzi di calcio. Ma la Roma, in questo ca­so, c’entra poco. Nel senso che ie­ri mattina l’avvocato Mauro Bal­dissoni dello studio Tonucci si è dedicato al suo hobby,

giocare a pallone, calciotto per la precisio­ne, torneo Pezzana, centravanti alla Bobby Charlton, una dop­pietta per firmare una bella vitto­ria prima di riavviare i contatti con l’altra sponda dell’Atlantico. Peraltro i prossimi giorni saran­no soprattutto d’attesa. Le ulte­riori richieste di Unicredit sono state trasmesse agli amici ameri­cani che entro qualche giorno do­vranno dare le loro risposte. In­centrate soprattutto sul curricu­lum degli altri quattro (o di più?) soci che compongono la cordata capitanata da mister DiBenedet­to. Entro la prossima settimana dovrebbe arrivare tutto il mate­riale richiesto, a quel punto si passerà alla fase in esclusiva che, negli auspici di tutti, si conclude­rà con le firme sui contratti.

DETTAGLI - A pro­posito di acqui­sto, c’è da dire che sulle offerte arrivate per l’ac­quisizione della società gialloros­sa sono cominciati a trapelare al­cuni dettagli. Intanto c’è da dire che le offerte dovevano presenta­re tre cifre per l’acquisto di al­trettante parti della Roma. La prima doveva essere per il 67% della società giallorossa, la se­conda per Trigoria e il marchio, la terza per l’Opa del 33% di azio­ni in mano ai risparmiatori. Quando sono state aperte le bu­ste dei cinque soggetti che ave­vano presentato la loro offerta, pa­re che la dottores­sa Rosella Sensi (magari ripensan­do pure ai 283 mi­lioni del fondo di George Soros) avrebbe gradito poco i numeri scoperti, «troppo basse, sono of­ferte troppo basse» . I numeri, in­fatti, azzererebbero la possibilità di incasso di quel cinque per cen­to (per tutto quello superiore ai cento milioni) garantito a Italpe­troli nel momento delle firme sull’arbitrato del 26 luglio scor­so. E la cosa al presidente della Roma sembra proprio che non sia piaciuta per niente.

LE CIFRE - L’offerta americana, peraltro, è stata subito quella che ha convinto tutti (dottoressa Sen­si esclusa). Intanto perché per tutte e tre i punti in vendita è su­periore ai 100 milioni. E poi per­ché le altre hanno lasciato per­plessi pure i dirigenti di Unicre­dit. Sembra infatti che quella del­l’imprenditore romano Angeluc­ci, per il 67% della Roma, sia sta inferiore ai quaranta milioni. Ma c’è di peggio, nel senso dei nume­ri. Quella francese e quella del fondo americano-mediorientale, infatti, erano certificate solo da un progetto, ma non presentava­no numeri, quindi soldi, come se se ne potesse parlare in un se­condo momento. Più consistente sarebbe stata l’offerta di Claraz che però, dopo il pasticciaccio Aabar, di fatto era perdente pri­ma ancora dell’apertura.