rassegna stampa roma

C'è voglia di una squadra vera

(Il Corriere dello Sport – S.Rizzo) La gente era corsa felice all’Olimpi­co: dopo una notte infinita la Roma finalmente era diventata americana, ed era giusto festeggiare con la squa­dra.

Redazione

(Il Corriere dello Sport - S.Rizzo) La gente era corsa felice all’Olimpi­co: dopo una notte infinita la Roma finalmente era diventata americana, ed era giusto festeggiare con la squa­dra.

La gente è tornata a casa invipe­rita, ha subissato di fischi la squadra ­soprattutto Menez e Vucinic - perchè non ne può più di quello che, sul cam­po, è successo quest’anno. E’ un bene che la Roma cambi pro­prietà - senza dimenticare di ringra­ziare con calore la famiglia Sensi ­perchè la situazione adesso è davvero insostenibile. Una squadra senz’anima continua a trascinarsi in campo, re­sta per ora virtualmente in lizza per l’ultimo posto in Champions, ma ha ormai perso tutte le sue mo­tivazioni. Si salvano in pochi, e so­prattutto i tifosi capiscono chi dà tutto, chi è veramente attaccato al­la maglia, e chi invece pensa ad al­tro. C’è bisogno di fare piazza puli­ta, di fare una vera e propria rivo­luzione. Un solo colpevole di que­st’anno merita il rispetto dei suoi tifosi: l’ex allenatore Claudio Ra­nieri, che molto ha sbagliato, ma che è anche l’unico che ha avuto il coraggio di fare un passo indietro. S’è dimesso, s’è preso tutte le colpe di una stagione disgraziata e di una pagina vergognoso della storia gial­lorossa (dal vergognoso della storia gial­lorossa (dal 3-0 al 3-4 col Genoa).

 

Non era solo colpa sua, e solo gli in­genui potevano pensare che l’arri­vo di Montella avrebbe sistemato la situazione. Chissà se la nuova proprietà s’aspettava di trovare una situazio­ne del genere. Attenzione, non stia­mo parlando di squadra debole: sul­la carta la Roma ha poco da invi­diare alle due milanesi. Ha giocato­ri e organico da scudetto, è più for­te dell’anno passato in cui arrivò seconda. Questo ingigantisce le col­pe e rende più complicato il compi­to della ricostruzione. Perchè non basterà acquistare giocatori di grande valore, bisognerà essere bravi a scegliere giocatori motiva­ti e di grande personalità. Menez e Vucinic, ad esempio, sono grandi giocatori: ma ci sarà un motivo se la tifoseria giallorossa li ricopre di fischi. Inutile parlare di allenatore, por­tieri, difensori, centrocampisti, at­taccanti: non è il ruolo che fa la dif­ferenza, ma la voglia di lottare per la squadra, di fare gruppo, di sen­tirsi partecipi di un progetto. Baldi­ni e Sabatini conoscono il loro me­stiere, ma mai come stavolta servi­rà più la grinta del talento. Roma da troppi giocatori è stata conside­rata una meta prestigiosa già rag­giunta, un traguardo. Invece è - de­ve essere - il punto di partenza per vincere e poi continuare a vincere. Qui la gente molla la squadra solo quando si sente tradita, ed è pron­ta a tutto, anche a festeggiare chi viene eliminato in Champions ma solo dopo aver dato tutto. Chissà se gli americani sono pronti a questo, e quanto tempo ci vorrà per capirlo. C’è bisogno che qualcuno glielo spieghi subito.