(Il Messaggero) «Il cambio di allenatore porta qualcosa di nuovo, cambiano le motivazioni e il modo di giocare. Era quello che serviva. Ora comincia un altro periodo: vogliamo fare bene».
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Burdisso ci crede: «La missione non è impossibile»
(Il Messaggero) «Il cambio di allenatore porta qualcosa di nuovo, cambiano le motivazioni e il modo di giocare. Era quello che serviva. Ora comincia un altro periodo: vogliamo fare bene».
Nicolas Burdisso, ai microfoni di Sky, rivela lo stato d’animo del gruppo giallorosso che va a giocarsi la qualificazione in Ucraina. «Io sono fiducioso, perchè siamo la Roma e non possiamo dimenticarlo: abbiamo tanta storia, anche in questi ultimi anni. E all’andata la gara l’abbiamo fatta noi, tranne quei dieci minuti. Può essere la partita della svolta: con una bella prova e una vittoria per noi cambia tutto e gli ultimi mesi saranno diversi». Domani in campo a Donetsk per il passaggio ai quarti, domenica la Lazio per la zona Champions. «Pensiamo prima allo Shakhtar. Dopo ci preoccuperemo del derby: non possiamo permetterci di non giocare in Champions l’anno prossimo. Sarà una lotta fino alla fine, dura, ma noi siamo forti». Burdisso, pupillo di Ranieri, non scarica il tecnico uscente: «Nello spogliatoio c’era armonia, si poteva lavorare bene e parlare, in tanti ci siamo confrontati con Ranieri e in tutti noi è rimasto grande rispetto per lui. Le liti in un gruppo sono normali, il nostro è tra i più compatti». Nessun alibi per l’imminente cambio di proprietà: «Non è calata la tensione. Un cambio così potenzia il momento di una squadra: se stai bene vai meglio, se stai in bilico vai giù ed è quello che è successo alla Roma».
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