(Milano Finanza . C.Augelli) A New York, a Park Avenue, a pochi passi dalla bellissima Grand Central Station si giocherà il destino della Roma. In un grattacielo che ospita gli uffici di un'importante banca d'affari, si siederanno oggi attorno a un tavolo i vertici di Unicredit e gli imprenditori statunitensi interessati a rilevare la Roma.
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Blitz Unicredit in Usa per la Roma
(Milano Finanza . C.Augelli) A New York, a Park Avenue, a pochi passi dalla bellissima Grand Central Station si giocherà il destino della Roma. In un grattacielo che ospita gli uffici di un’importante banca d’affari, si siederanno...
Sono volati ieri da Fiumicino, con destinazione Grande Mela, il vicedirettore generale e chief operating officer di Unicredit, Paolo Fiorentino e il responsabile corporate e investment banking Italia, Piergiorgio Peluso, accompagnati dall'avvocato Roberto Cappelli dello Studio Legale Grimaldi e Associati.
Il meeting oltreoceano servirà a fare il punto sull'iter di vendita del club giallorosso, ormai in dirittura d'arrivo: la deadline per le offerte vincolanti è infatti fissata per il 31 gennaio. Ma il briefing newyorkese sarà utile soprattutto per approfondire le modalità di una eventuale partecipazione di Unicredit in una nuova proprietà targata Usa. La banca, secondo quanto risulta a MF-Milano Finanza, sarebbe pronta a ritagliarsi un ruolo attivo nell'ambito del nuovo azionariato del club, mantenendo una partecipazione e contribuendo a portare avanti un progetto, quello statunitense, che considera il più concreto e strutturato. Un'ipotesi vista con grande favore dagli investitori statunitensi. Nei giorni scorsi sono proseguite le valutazioni finanziarie tra le parti e si sono registrati scambi di documenti tra la Price Waterhouse Coopers, advisor degli americani, e Rothschild, advisor di Unicredit. Le maggiori criticità sono sorte attorno allo stato dei conti della Roma che, secondo la due diligence, chiuderà l'anno finanziario con una perdita tra 35 e 40 milioni. Questo rosso di bilancio, alla luce delle nuove regole legate al fair play finanziario, potrebbe rappresentare un ostacolo importante, poiché potrebbe limitare le risorse da destinare al rafforzamento della squadra. In base al requisito di pareggio che verrà introdotto dalle nuove regole della Uefa, i club calcistici non potranno spendere più di quanto guadagnano, verranno valutati su una base di rischio, che tiene conto del livello di debiti e salari e dovranno assicurare il pagamento puntuale dei loro debiti.
D'altra parte la cessione della Roma è ormai diventata una never ending story. Ed è singolare che attorno ad un tavolo oggi si riuniscano molti dei protagonisti dell'operazione Soros, poi sfumata. Oltre a Peluso e Fiorentino, nel maggio del 2008, a rappresentare il Soros Fund Management, assieme alla Ics e a Rothschild, c'era lo stesso avvocato, Mauro Baldissoni dello Studio Legale Tonucci. Allora era George Soros il cliente, oggi è un gruppo di imprenditori statunitensi interessati a sviluppare il business sportivo e coordinati da un tycoon di Boston, già specializzato in questo settore, essendo uno dei soci di minoranza di una squadra di baseball fra le più importanti (non rientra tra gli imprenditori il magnate di Gap, John Fisher). Fanno parte di questo team di investitori anche protagonisti finanziari del settore del venture capital, del real estate e del marketing. Il loro progetto è quello di trasformare il club in una vera e propria media company, con un management di profilo internazionale, per dare vita a un'azienda dell'intrattenimento che possa partire dalle performance della squadra per sviluppare il marchio Roma.
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