(Il Messaggero - U.Trani) La firma di Thomas DiBenedetto, attesa in questa settimana, aprirà una nuova éra. Societaria e tecnica. E solo dopo l’ufficialità del cambio di proprietà, potremo capire che Roma sarà dalla prossima stagione.
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Baldini il primo acquisto
(Il Messaggero – U.Trani) La firma di Thomas DiBenedetto, attesa in questa settimana, aprirà una nuova éra. Societaria e tecnica. E solo dopo l’ufficialità del cambio di proprietà, potremo capire che Roma sarà dalla prossima stagione.
Il primo appuntamento in agenda per il presidente statunitense è con Franco Baldini, attuale manager dell’Inghilterra di Fabio Capello. E’ lui l’uomo scelto per la rifondazione giallorossa. Conosciuto dalla piazza, per il lavoro fatto da consulente di Franco Sensi nella costruzione della squadra che vinse il terzo scudetto nel 2001, apprezzato dai tifosi, per le capacità nello scegliere giocatori di primo piano e mirati alla competitività dell’organico, Baldini dovrà dare una risposta al più presto a DiBenedetto che ha l’urgenza di sapere se l’interlocutore, individuato già da qualche mese, è intenzionato a tornare nella capitale, ovviamente con un ruolo di riferimento nel nuovo club. Con pieni poteri nell’area tecnica.
Baldini, spinto soprattutto a prendersi una rivincita con chi a Roma lo mise alla porta senza nemmeno salutarlo e con chi nel calcio italiano lo scaricò in fretta, ha un contratto con la Federcalcio inglese che scade nel giugno del 2012, cioè alla fine del prossimo Europeo che si svolgerà in Ucraina e Polonia. Per liberarsi in anticipo, ha una clausola. Con un prezzo importante. DiBenedetto, insomma, dovrebbe acquistarlo come fosse un giocatore. Ma il nuovo proprietario non si tira indietro.
Con Baldini ha già parlato, per conoscersi. Un unico contatto, per telefono. E gli ha chiesto la disponibilità. Che gli è stata accordata. Ma spostando ogni discorso a trattativa conclusa. Il manager toscano, però, è stato più volte contattato dagli uomini che hanno avvicinato DiBenedetto alla Roma. A loro ha suggerito Walter Sabatini che, ben contento della nuova chance, si è subito calato nella parte: ex direttore sportivo della Lazio e del Palermo, è l’uomo che dovrà fare il mercato. A lui si associa il nome di Pastore, essendo un grande conoscitore del calcio argentino e scopritore di talenti. Per la verità Sabatini ha preso un impegno con la Sampdoria per non vedere buttato, in caso di mancato trasferimento a Trigoria, il lavoro di questi mesi, almeno per quanto concerne i giovani opzionati oltreoceano. Se Baldini è l’uomo di DiBenedetto, Gian Paolo Montali è l’uomo della Banca. Unicredit lo ha nominato un mese fa direttore operativo. Traghettatore, insomma, in questo periodo in cui Trigoria rischiava di diventare terra di nessuno. Ha il contratto in scadenza e avrebbe già dovuto rinnovarlo, ma è stato preso tempo. Perché il nuovo presidente, in sintonia con i dirigenti della Banca, dovranno affidargli un ruolo che sia compatibile con quello di Baldini. Se quest’ultimo sarà direttore generale, non essendo più direttore sportivo (gli ultimi suoi colpi, al Real, furono Higuain, Marcelo e Gago), Montali potrà diventare direttore organizzativo. Quindi occuparsi dei rapporti con il Palazzo, quando Di Benedetto sarà a Boston, quindi con Federcalcio, della logistica, di Trigoria e della comunicazione. Due menti da far convivere: è il nodo da risolvere, forse il più urgente. DiBenedetto e Fiorentino dovranno trovare un’intesa. Già oggi incontreranno Montali. L’idea è confermarlo per un anno per capire se c’è compatibilità con Baldini che potrebbe pure subentrare in corsa (quando l’Inghilterra sarà sicura della qualificazione o a fine mandato). In più si dovrà decidere anche su Pradè e Conti: i loro contratti scadono tra due anni. Una volta definita l’area tecnica, sarà scelto l’allenatore. Dipende dal business plain.
Il nuovo presidente vuole un grande nome o un grande emergente. Non è l’identikit di Vincenzo Montella (ieri a Coverciano per un aggiornamento con Leonardo, Mazzarri, Guidolin e Malesani). Che può restare, solo se portasse la Roma in Champions.
Baldini ha in testa Andrè Villas Boas, 33 anni, tecnico del Porto ed ex collaboratore di Mourinho: ha già detto no. Ambizioso, spera che si liberi la panchina di un grande club.
Nella rosa dei top sono entrati Fabio Capello, indeciso anche perché vuole vincere con l’Inghilterra, Pep Guardiola, sondato prima che rinnovasse con il Barcellona, Hiddink, intenzionato però a dedicarsi al ruolo di cittì di una nazionale, e Ancelotti, più tentato dal Real se Mourinho dovesse lasciare Madrid. Per il rafforzamento dell’organico, oltre a Buffon e Lugano, altri tre nomi: il terzino Balzaretti, il difensore Milito e il centrocampista Mascherano.
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