(Gazzetta dello Sport - A.Catapano) Tre? Quattro? Addirittura cinque offerte vincolanti. Alla fine di una giornata lunga ed estenuante, si fa fatica a distinguere le notizie dalle voci, le indiscrezioni dalle bufale, le offerte vere o competitive da quelle stimolate o fuori concorso.
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Asta Roma: UniCredit sorride: cinque offerte per Totti &Co
(Gazzetta dello Sport – A.Catapano) Tre? Quattro? Addirittura cinque offerte vincolanti. Alla fine di una giornata lunga ed estenuante, si fa fatica a distinguere le notizie dalle voci, le indiscrezioni dalle bufale, le offerte vere o...
Comunque, in totale Rothschild ha ricevuto le offerte di cinque diversi soggetti: Giampaolo Angelucci, il fondo di Abu Dhabi Aabar, il consorzio americano di Thomas DiBenedetto, un fondo con capitali statunitensi e mediorientali, una cordata francese. Messi in ordine di apparizione. Ma c’è offerta e offerta. Tre sono quelle annunciate. Una tenuta nascosta fino all’ultimo ma nota a Uni-Credit. La quinta, la pista francese, sorprendente anche per la banca. Ricordando, come da comunicato Italpetroli, che «l’esame delle offerte vincolanti avverrà sulla base di criteri non solo quantitativi ma anche qualitativi» .
Più competitive Facciamo finta che sia una griglia di partenza, come in un gran premio. In prima fila, troviamo gli americani e Aabar. Del consorzio statunitense guidato dal businessman di Boston Thomas DiBenedetto — e assistito dagli advisor Piper Jaffray, Price WaterHouse-Coopers e studio legale Tonucci — sappiamo che ha siglato un memorandum d’intesa con UniCredit in base al quale la banca resterà nella Roma con il 40%. Che valutano il club 120-130 milioni. Che prevede un’immediata iniezione di denaro e successive ricapitalizzazioni. Che ha curato nei minimi dettagli il progetto sportivo. Uno dei componenti del consorzio, Julian Movsesian, fa sapere: «Sarebbe un onore per noi acquistare il club, sarebbe un trophy asset» , cioè un bene simbolo, di lusso. In prima fila, accanto agli americani, il fondo Aabar, un colosso. Soldi sovrani di Abu Dhabi, partecipazione in UniCredit (4,99%), si è affidata al noto studio legale Dla Piper, ma ha presentato l’offerta attraverso una piccola società lussemburghese, Claraz Sa. Cifra? Tra 120 e 140 milioni, più 80 già accantonati per la ricapitalizzazione. Anche con Aabar, UniCredit resterebbe con una quota. Più distante Giampaolo Angelucci, assistito dalla Kpmg, è l’unico italiano in gara, ben introdotto nei palazzi e nei salotti. La sua offerta, garantita da Banca Imi, dovrebbe essere inferiore ai 100 milioni, ma l’imprenditore della sanità privata promette di stanziarne circa 130 per l’aumento di capitale.
Nelle retrovie Al momento, in assenza di notizie certe— Unicredit comincerà a valutare le cinque offerte stamattina— l’offerta del fondo a capitale misto arabo/Usa e del gruppo francese sembrano molto distanziate. La proposta francese— che potrebbe far capo all’ex presidente di Lille, Nantes e Strasburgo Luc Dayan — viene definita «poco più che folkloristica» . La gara Oggi si parte. Le buste con le offerte verranno aperte e passeranno al vaglio di UniCredit e Sensi, un Cda appositamente convocato stabilirà la migliore, con cui avviare la trattativa esclusiva di cessione. Tempi: entro pochi giorni il vincitore, entro marzo un nuovo proprietario. Sempre che qualcuno non abbia interesse a scatenare un’asta al rialzo, con relativa perdita di altro tempo.
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