rassegna stampa roma

As Roma, trattativa a Manhattan

(Il Romanista – D.Galli) – L’esito dell’incontro si dovrebbe conoscere oggi. Colpa del fuso orario. Unicredit e gli investitori americani hanno cominciato a discutere della eventuale cessione dell’As Roma quando a New York...

Redazione

(Il Romanista - D.Galli) - L’esito dell’incontro si dovrebbe conoscere oggi. Colpa del fuso orario. Unicredit e gli investitori americani hanno cominciato a discutere della eventuale cessione dell’As Roma quando a New York stavano per scoccare le 12. Le 18 italiane.

Piazza Cordusio era rappresentata dal vice d.g. Paolo Fiorentino e dal responsabile corporatePiergiorgio Peluso, ma anche dall’avvocato Roberto Cappelli dello studio Grimaldi e Associati. In perfetta linea con l’aura di mistero che da mesi avvolge questo procedimento di vendita, anche ieri sono state fatte diverse ipotesi sull’identità degli interlocutori a stelle e strisce, che opererebbero attraverso un fondo e che al tavolo erano assistiti dall’avvocato Mauro Baldissoni di Tonucci & Partners. Chi c’è tra loro? Al Romanista non è stata esclusa la presenza del magnate dell’abbigliamento casual, John J.Fisher, cui fanno capo marchi noti della moda come Gap e Banana Republic. Un altro soggetto accostato al fondo, come riportava ieri l’edizione on line di Repubblica, è un investitore di Boston legato alla New England Sports Venture, un consorzio di imprenditori che controlla sia la franchigia di baseball dei Boston Red Sox, sia il Liverpool. Durante il meeting si sarebbe discusso, come peraltro era logico che fosse, prettamente di cifre. Quanto costa comprare l’As Roma?

L’investimento iniziale, per chiunque fosse intenzionato ad acquistare il 67% della futura Newco, erede della quota di controllo attualmente detenuta da Roma 2000, dovrebbe aggirarsi sui 150 milioni di euro. Bisognerà mettercene altri 35/40 per coprire il prossimo disavanzo di bilancio. E siamo già vicini a quota 200 milioni. Non solo. Chi entrerà dovrà fare i conti con un monte ingaggi che nella stagione 2009/10 era di 69.7 milioni. La cessione di Baptista, il prestito per sei mesi di Cicinho, più qualche altra operazione in uscita, hanno contribuito solo in parte a dare una sforbiciata. I futuri proprietari dovranno anche investire sulla necessaria campagna acquisti. Il nodo gordiano riguarderebbe proprio il prezzo. Tempo fa, gli americani avrebbero messo sul piatto 80 milioni. Una somma ben al di sotto delle richieste della banca. Gli investitori avrebbero quindi chiesto a Unicredit di restare nel pacchetto azionario in cambio di uno sconto. La posizione ufficiosa di Piazza Cordusio, fino a ieri, era: ok, ma i 150 milioni restano intrattabili. Dalla banca fanno sapere che resta comunque il termine del 31 gennaio per le offerte vincolanti. Intanto, la Consob è in allarme. La commissione di vigilanza teme nuove speculazioni sul titolo As Roma, che ha chiuso la seduta in ribasso dello 0,18%, a 1,138 euro. Ieri, ha sollecitato apposta un comunicato, diffuso nel pomeriggio da Compagnia Italpetroli: «Con riferimento - si legge - alle indiscrezioni di stampa apparse in data odierna in merito al processo di cessione del pacchetto di controllo della A.S. Roma, Compagnia Italpetroli precisa che la riunione oggetto di tali indiscrezioni si inquadra nei contatti e incontri tecnici in corso con tutti i potenziali acquirenti selezionati per la partecipazione a questa fase del processo. Nell’ambito di tale processo, alcuni dei potenziali acquirenti hanno richiesto un contatto diretto con Unicredit, per valutare il possibile ruolo di quest’ultima a supporto finanziario dell’operazione».