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As Roma, riecco Soros e Fisher

(Il Romanista – D.Galli) – Per l’As Roma potrebbero esserci delle sorprese clamorose dietro l’angolo. Clamorose, in senso positivo.

Redazione

(Il Romanista - D.Galli) - Per l’As Roma potrebbero esserci delle sorprese clamorose dietro l’angolo. Clamorose, in senso positivo.

Fonti vicine al consorzio USA raccontano del possibile coinvolgimento, nell’operazione guidata da DiBenedetto, di un soggetto finanziariamente molto potente. Sarebbe lui il vero deus ex machina, il regista occulto, l’uomo che sta muovendo i fili della strategia americana. Circolano due nomi. Sono stranoti ai tifosi della Roma. Sono quelli di George Soros e di John J. Fisher. Voci, ma voci accreditate, sostengono che uno dei due sarebbe il pilastro dell’offerta a stelle e strisce. Perché due nomi e non uno? Perché le fonti - insistiamo, fonti autorevoli - sono diverse. Il messaggio è però identico: Thomas Richard DiBenedetto non avrebbe accanto a sé solo altri quattro soci. Ma pure un grandissimo investitore.

Se saranno trovate conferme, se dunque uno tra Soros e Fisher fosse interessato alla società giallorossa, si tratterebbe di due cavalli di ritorno. Entrambi furono insistentemente accostati all’As Roma nel 2008, entrambi potrebbero essere coinvolti nella possibile, imminente, trattativa con Unicredit. Qualcuno dall’America ricorda che Fisher è titolare di due marchi di abbigliamento parecchio in voga, Gap (appena sbarcato a Roma) e Banana Republic. Ebbene, Fisher potrebbe essere interessato - si mormora - all’espansione del brand As Roma negli Stati Uniti. Il progetto della cordata USA, d’altronde, si fonda proprio su questo: aumentare i ricavi vendendo ovunque il marchio giallorosso e, attenzione, quindi anche il marchio della città di Roma. La lupa capitolina. C’è un altro indizio che depone a favore di queste voci. Sembra che la cordata americana possa aumentare di numero. Ma soprattutto che abbia deciso di prendersi tutta l’As Roma. Non avrebbe più la necessità di lasciare a Piazza Cordusio quel 40%, che poi diventerebbe 20% una volta ceduta parte della propria quota a un imprenditore italiano. Le identità dei membri del consorzio, almeno quelle in chiaro, dovrebbero essere comunicate a breve a Unicredit e Roma 2000. Domani sono attese le integrazioni richieste agli americani. Se tutto va bene, venerdì dovrebbe essere concessa la trattativa in esclusiva. I tempi, sostengono fonti finanziarie, dovrebbero essere rispettati.

Intanto ieri, durante "Te la do io Tokyo", la trasmissione in onda su Centro Suono Sport, sono stati svelati quali sarebbero stati i gruppi economici che, congiuntamente, hanno presentato una delle quattro offerte vincolanti non prese per ora in considerazione. Sarebbero la Deson&Co e l’Amyga Investments. La prima è una società di investimenti amministrata da Sean Deson, Andrew Garrone, Mark Squillante, Eugene Rosenfeld e Ted Lachowicz. Secondo l’emittente, sarebbero stati proposti 100 milioni per il 67% del club, più altri 40 milioni per l’Opa e altri 100 per la campagna acquisti. Si sapeva che si trattava di una proposta seria e bene articolata. Queste cifre lo dimostrerebbero.