rassegna stampa roma

Ai posteri l'arduo monumento

(Leggo – F.Maccheroni) Totti costa tanto. Ma costa di più dirlo adesso, dopo un fresco rinnovo fino al 2014 evidentemente sottoscritto con dilettantistica leggerezza.

Redazione

(Leggo - F.Maccheroni)Totti costa tanto. Ma costa di più dirlo adesso, dopo un fresco rinnovo fino al 2014 evidentemente sottoscritto con dilettantistica leggerezza.

Rosella Sensi, presidente senza portafoglio da diverse stagioni, in cambio di abbracci e facili consensi popolari, nel 2009 si è infilata in un tunnel dal quale non sarà facile uscire ben pettinati. Al di là delle belle parole su bandiere e monumenti intoccabili, a Totti non sono mai stati fatti discorsi realistici. Semmai è stato il capitano a ribadire che il contratto sarebbe stato soltanto un pezzo di carta e che, al primo segnale di stanchezza lanciato dai tormentati garretti, si sarebbe fatto da parte considerando il contratto come un coriandolo da soffiare nell’aria. Il riferimento al carnevale è pertinente se si considera la situazione della Roma, imbracata fino allo strangolamento da contratti milionari.

E adesso che i conti sono finiti all’attenzione di un istituto bancario, il problema Totti è uscito dal ”core” ed è rimasto nella voce bilancio, sezionato, analizzato. Pro e contro. A favore ci sono storia, presente, immagine, popolo, Roma. Contro c’è una società che non può permettersi contratti così onerosi e a lunga scadenza da trasmettere ai posteri. E le panchine imposte da Ranieri sono una manna per i ragionieri di Unicredit.