rassegna stampa roma

Adriano si rifugia a casa

(Il Messaggero) Adriano se ne va: per ora, solo un arrivederci. E’ partito, ieri all’ora di pranzo, prima che la Roma scendesse in campo a San Siro contro l’Inter, il club che lo portò in Italia nell’agosto del 2001. Non sono riusciti a...

Redazione

(Il Messaggero) Adriano se ne va: per ora, solo un arrivederci. E’ partito, ieri all’ora di pranzo, prima che la Roma scendesse in campo a San Siro contro l’Inter, il club che lo portò in Italia nell’agosto del 2001. Non sono riusciti a trattenerlo a Trigoria:

depresso e triste, sicuro di avere addirittura il malocchio per la serie di infortuni di quest’annata per lui maledetta. I dirigenti giallorossi hanno esaudito il suo desiderio di andare a trascorrere le ore della lunga convalescenza a casa, a Rio de Janeiro. Resterà almeno due settimane in Brasile. Dovrà tornare prima della fine del mese perché il 26, al massimo 27 febbraio, la società ha fissato una visita di controllo dal professor Castagna.

La decisione di lasciar partire l’attaccante è stata presa sabato a Trigoria: anche Ranieri si è arreso. Alla presenza del suo manager Calenda, Adriano ha nuovamente chiesto il permesso di raggiungere la sua famiglia a Rio. I dirigenti giallorossi non sono riusciti a fargli capire che a Trigoria avrebbe accelerato i tempi di recupero. Il brasiliano ha risposto che sino alla nuova visita da Castagna avrebbe comunque lavorato poco: solo una mezz’ora di cyclette al giorno. «Posso pedalare anche a casa mia» ha chiarito Adriano che alla fine ha vinto il braccio di ferro. «Lo vedremo su qualche carro allegorico» aveva ironizzato Ranieri dopo la gara di mercoledì sera con il Brescia, tenuto all’oscuro della novità. I dirigenti giallorossi si sono arresi solo alla vigilia della gara di Milano. Ieri a Trigoria il dottor Pengue gli ha tolto i punti dalla spalla operata, togliendogli il tutore rigido che gli bloccava il braccio. Insieme con il medico della Roma, Adriano ha contattato il professor Castagna per darsi appuntamento alla fine del mese. La società giallorossa esce male da questa vicenda. Adriano era pronto a tornare in Brasile, al Corinthians, all’inizio di gennaio: era stato trovato con il club paulista che, oltre a garantirgli l’ingaggio da 3 milioni netti a stagione grazie al’intervento di un paio di sponsor (scadenza il 30 giugno del 2013), avrebbe versato alla Roma 1 milione e 350 mila euro. UniCredit spingeva per questa soluzione, avendo chiesto ai dirigenti giallorossi di alleggerire il monte ingaggi. Rosella Sensi, invece, si è opposta al trasferimento del calciatore che aveva già accettato la destinazione. Lo stesso Ranieri era pronto a perderlo. Adriano, invece, è rimasto e sono stati ceduti Baptista, a titolo definitivo al Malaga, e Okaka, in prestito al Bari. Adriano, scommessa giallorossa di inizio stagione, fin qui ha giocato pochissimo, senza mai andare a segno. Solo cinque presenze in campionato (459 minuti), una in Supercoppa italiana proprio contro l’Inter (26), una in Champions (47), una in Coppa Italia nel derby (46), quando si è infortunato alla spalla. Solo tre gare da titolare: in trasferta contro il Chievo e il Milan nel girone d’andata, contro la Lazio in coppa. Adesso sarebbe servito, almeno come alternativa agli attaccanti. Proprio a San Siro, con Totti rimasto a Roma con la febbre, Ranieri non aveva nemmeno una punta in panchina, in una gara decisiva nella corsa scudetto. Se fosse andato via Adriano a gennaio, la Roma avrebbe preso, dall’Udinese, Floro Flores che, ieri pomeriggio, a Marassi ha realizzato, con la maglia del Genoa, la rete del pari contro il Milan capolista: un mezzo favore ai giallorossi.