rassegna stampa roma

Adriano: “Ciao Roma, grazie”

(Corriere dello Sport – P.Torri) – Non c’è mai piaciuto sparare sull’ambulanza. Anche quando ha il nome di Adriano Leite Ribeiro.

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(Corriere dello Sport - P.Torri) - Non c’è mai piaciuto sparare sull’ambulanza. Anche quando ha il nome di Adriano Leite Ribeiro.

Sul quale, nei suoi mesi romani, ne sono state dette di tutti i colori, solo per il gusto di ferire un ragazzo che non sarà più il campione che stupì il mondo quando aveva appena venti anni, ma è una persona con una sensibilità straordinaria che, perlomeno, meriterebbe il rispetto. Non vogliamo certo nascondere il fatto che la sua avventura in maglia giallorossa si sia rivelata un flop, ci sono i numeri a dirlo peraltro. Ma è altret­tanto certo che la gestione di Adriano, escludendo il giorno della presentazione con gli effetti speciali, è stata da dilettanti allo sbaraglio. RINGRAZIAMENTI - Adesso che le strade del giocatore e della Roma si sono sepa­rate consensualmente e prima che, probabilmente oggi, si imbarchi su un vo­lo che lo riporterà nella sua Rio, Adriano ha volu­to rilasciare a Sky le di­chiarazioni di un arrive­derci senza rancore. Par­tendo dai ringraziamenti:«Il mio grazie va a tutti, la dottoressa Sensi, i dirigen­ti, i compagni. Saluti tutti dal profondo del mio cuo­re. Spero che non siate ar­rabbiati con me e mi au­guro che abbiate capito come sono fatto. Abbiamo deciso insieme alla socie­tà che questa era la solu­zione migliore per tutti. Lascio tantissimi soldi, ma voglio essere felice con la mia famiglia, i sol­di vengono dopo. Potevo anche rimanere in Brasi­le quando mi hanno la­sciato partire per l’ultima volta, ma non volevo fare come ai tempi dell’Inter quando non ero tornato a parlare per risolvere la si­tuazione. Oggi posso uscire di qua a testa alta. Non ho mai trattato male nessuno, ho sempre rispettato tutti. Anche se mi dispiace che quando bevo una birra si di­ca che sono un ubriacone, ma forse il fatto che parli­no di me è importante perché vuole dire che si ricor­dano di Adriano. Ora lascio la Roma, ma di sicuro nonmollo» . MOTIVAZIONI - Adriano nel corso dell’intervista ha an­che spiegato quali sono stati i motivi che, a suo giudi­zio, non gli hanno consentito di dare alla Roma quel­lo che avrebbe voluto dare. E, pure, quali sono state le motivazioni che lo hanno convinto a tornare a casa:«Nella Roma non sono riuscito a fare bene soprattut­to a causa degli infortuni. Mai nella mia carriera mi era capitato di inforturnarmi così spesso, ho avuto tre seri infortuni. Ogni volta che stavo entrando in forma, sono stato costretto a fermarmi di nuovo a causa di un altro guaio fisico, prima l’adduttore, poi la caviglia, in­fine la spalla. Nelle due partite che ho giocato da ti­tolare, contro il Chievo e il Milan, penso di aver fatto bene. Mi è mancata la fortuna, forse è stato un segno di Dio che voleva dirmi che per me sarebbe stato me­glio tornare in Brasile. Sono cose che succedono nel­la vita e magari ti fanno capire che devi fare delle scelte. Ho due figli, sono con la madre e mi mancano troppo, loro sono attaccatissimi a me. E quando li chiamo mi viene da piangere, non posso stare più lon­tano da loro e non è semplice farli venire qui. Poi a Rio ci sono mia madre, mio fratello che gioca nel Flamen­go e sarebbe stato egoista far venire mia madre qui. La scelta di tornare a casa è quella giusta » .Sì, Adriano, è stata la scelta giusta.