rassegna stampa roma

A. De Rossi: “Non abbiamo mai mollato”; Buso: “Penalizzati da un errore”

(Corriere dello Sport- F. Bandinelli/F. Gensini) – Avrebbe voluto pa­reggiare in un altro modo, non per l’errore di un avversario. Alberto De Rossi, tecnico della Roma pri­mavera, ha già azzerato tutto.

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(Corriere dello Sport- F. Bandinelli/F. Gensini) - Avrebbe voluto pa­reggiare in un altro modo, non per l'errore di un avversario. Alberto De Rossi, tecnico della Roma pri­mavera, ha già azzerato tutto.

Gli è piaciuto il carattere del gruppo, la fame di cercare il guizzo vin­cente fino all'ultimo, ma ha anco­ra davanti agli occhi le ripartenze di una Fiorentina capace in più occasioni di mettere in difficoltà i suoi. «Non siamo un squadra fisi­ca, non fa parte del nostro DNA stare nella nostra metà campo, at­tendere e poi uscire allo scoperto nella ripresa. Siamo nati per at­taccare, lo facciamo dal primo minuto fino all'ultimo: spesso pa­ghiamo anche qualcosa» .ONORI - De Rossi non toglie i meri­ti agli avversari: «Nel secondo tempo la Fiorentina non è rima­sta a guardare: ci ha messo in difficoltà con verticalizzazioni continue. Non riuscivamo più a spingere, né a stare corti. I viola sono riusciti nell'intento di non farci giocare e noi, quando finia­mo in queste gabbie, siamo una squadra assolutamente normale. Abbiamo avuto, però, la forza di non mollare. A livello fisico non posso rimproverare niente ai gio­catori: a fine partita quattro ave­vano i crampi. Ripeto, dispiace solo per come è nato il pareggio, avrei preferito segnare in qualsia­si altro modo. Va detto, però, che anche il gol di Carraro, un talen­to che conosciamo benissimo, è stato frutto di una grossa nostra ingenuità » . De Rossi non canta vittoria: «Ci aspettano altri 90 mi­nuti. Roma e Fiorentina si affron­teranno senza fare calcoli. Per quelli ci sarà tempo nei minuti fi­nali della partita, non prima». RITORNO - Bisognerà aspettare l'uf­ficialità, ma il ritorno potrebbe avere come cornice quella straor­dinaria dell'Olimpico. «Per quello che mi risulta dovrebbe essere l'Olimpico. Di sicuro non sarà il Flaminio, anche perché credo che il manto erboso non sia in perfet­te condizioni». L'applauso è tutto per il pubblico: «E' stata la gior­nata perfetta per il nostro settore». Chiusura dedicata alla proposta del CT azzurro Cesare Prandelli sulla possibilità di iscri­vere l'Under 21 al campionato di serie B: «Credo che sarebbe intan­to opportuno fare come in Spa­gna, con la squadra B di ogni club» .

Dispiaciuto, rammaricato, ma affatto deluso e per niente rassegnato, Re­nato Buso, tecnico della Fiorentina, commenta come non può non commentare il pareggio contro la Roma scaturito da un macroscopico errore di Se­culin.

«Ci ha penalizzati l'errore di Seculin- ha affermato -ma in precedenza il nostro portiere si era reso protagonista di ottimi interven­ti. Andrea negli spogliatoi era amareggiato, affranto, i compagni lo hanno rincuorato dimostrando encomiabile senso del grup­po. Comunque, nella ripresa non abbiamo mai rischiato».NON E' FINITA QUI - Buso non si arrende.«Du­rante l'intervallo, anche sulla scia di quan­to visto nei 45 minuti iniziali, ho detto ai miei di continuare a credere nella possibi­lità di ottenere un successo e con i cambi a partita in corso siamo riusciti ad essere più incisivi. I ragazzi sono usciti dal campo do­loranti per i crampi e a nessuno di loro pos­so rimproverare qualcosa. Sono stati fanta­stici. La sfida non sarebbe finita con il no­stro 1-0 e non è finita con questo pareggio. Andiamo a Roma a giocarcela, le probabi­lità rimangono 50 e 50. Carraro? Ha quali­tà. E' un valore assoluto della Fiorentina e del calcio italiano. Babacar? Abbiamo cin­que attaccanti di valore, ma se me lo dan­no me lo prendo. E ringrazio il pubblico per il tifo strepitoso e per l'applauso a Seculin».CUORE VIOLA- Già, è stato come ha detto Bu­so.Tante gente sugli spalti a cercare di spingere Carraro e compagni ad una vitto­ria che consentisse d'ipotecare la vittoria finale in vista del ritorno a Roma. Tanta gente come, sinceramente, è raro vederne da altre parti per una finale di Coppa Italia Primavera, quando di solito quello che con­ta è il calcio delle cifre stratosferiche e dei calciatori idolatrati. Bello vedere una simi­le passione sugli spalti del "Franchi", un at­taccamento e un senso di appartenenza che riportano il gioco del pallone al centro del­l'interesse puro e genuino. In tutto ciò, stri­deva la scena del lancio di razzi e fumoge­ni dal settore che ospitava i tifosi gialloros­si verso il parterre di Maratona e verso il pubblico di fede gigliata.GRANDI PRESENTI- Facendo un'eccezione agli usi e costumi solitamente adottati per le partite dei 'grandi', Pantaleo Corvino in tribuna d'onore a godersi i ragazzi impe­gnati in quest'altra finale dopo quella del Torneo di Viareggio. Accanto al direttore sportivo viola Sinisa Mihajlovic e l'ammini­stratore delegato Mencucci, mentre Seba­stien Frey (tra gli altri, presenti anche Lja­jic, Donadel, Pasqual e Krøldrup) nell'in­tervallo ha premiato i bambini protagonisti della sfida ai calci di rigore. Per la crona­ca, Corvino ha 'resistito' solo il primo tem­po, poi è tornato alla vecchie abitudini an­dando a seguire la ripresa in tv nel suo uf­ficio in sede.