rassegna stampa roma

A cena nel suo ristorante con la famiglia e un componente del nuovo team

(Corriere dello Sport – P.Torri) Metti una sera a cena a Bo­ston. Ristorante Nebo, North Washin­gton Street, cuore della Little Italy loca­le, pasta e pizza, mozzarella e pomodo­ri, nel pieno rispetto della nostra tradi­zionare...

Redazione

(Corriere dello Sport - P.Torri) Metti una sera a cena a Bo­ston. Ristorante Nebo, North Washin­gton Street, cuore della Little Italy loca­le, pasta e pizza, mozzarella e pomodo­ri, nel pieno rispetto della nostra tradi­zionare gastronomica.

Che è poi il ri­storante della famiglia Pallotta, mister James ad attenderci, una bionda a dar­ti il benvenuto che abbiamo maledetto i nostri capelli bianchi, le sorelle di mi­ster Pallotta, Carla e Christine a fare gli onori di casa, la mamma, Angie, ca­micetta bianca, pantaloni neri, scarpe da ginnastica, un autentico spettacolo, a raccontarti degli avi italiani« dei quali siamo molto orgogliosi» e che ogni vol­ta che arrivava un nuovo piatto veniva ad assicurarsi che fosse di gradimento, tutto perfetto miss Angie. E’ stata una festa, cominciata con un brindisi alla Roma, proseguita con la sorella Carla, una mora scatenata che ha una vitalità straordinaria ( siamo pronti a scommettere che tra pochi giorni la sentirete in diretta su qualche emittente radiofonica romana), che è stata la grande protagonista della sera­ta, felicissima che il fratello abbia deci­so di entrare da protagonista nell’av­ventura Roma: «Quando si è saputo che James sarebbe stato tra i proprietari della Roma, in pochi minuti nel mio profilo di facebook mi sono arrivate ol­tre millecinquecento richieste d’amici­zia, quasi tutti provenienti da Roma. Ho risposto sì a tutte. E ora non vedo l’ora di venire a Roma. Adoro la città e l’Ita­lia, adesso tutti noi avremo un motivo in più per venirci» . James Pallotta era a un tavolo con un amico, Alex, che ci ha presentato dicen­doci che « farà parte del nuovo team della Roma. Abbiamo grandi progetti e vogliamo portarli a compimento, con­sapevoli che ci vorrà un po’ di tempo per poterli realizzare sino in fondo » . La serata è andata avanti tra un brindisi e l’altro ( confessiamo: se all’uscita ci avessero fatto il test etilico, avremmo rischiato le manette, in ogni caso ci ha pensato il tassista a riportarci in alber­go), un piatto di mezzemaniche pomo­doro e mozzarelle e pizza di tutti i tipi, risate, confidenze, complicità. Ce ne siamo andati per ultimi non senza aver invitato a cena tutta la famiglia Pallot­ta quando si presenterà a Roma. Era il minimo che potessimo fare.