657 silent check, 32 interventi (2 in meno rispetto alla dodicesima giornata della passata stagione), 7 errori arbitrali (uno in meno del 2017-18): queste le principali e attuali cifre del Var 2018-19, illustrate dalla classe arbitrale alle società e agli allenatori di A. "Non possono soddisfarmi 7 errori, perché erano evitabili. Meglio a fine torneo controllare al monitor 5-6 volte in più che in meno", è l’indicazione del designatore Nicola Rizzoli. Che promette ammonizioni per chi protesta a capannello nel momento di colloquio tra arbitro e sala Var.
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Var e dintorni, Rizzoli onesto: “Sette errori? Troppi, erano tutti evitabili”
Il designatore arbitrale: "Meglio a fine torneo controllare al monitor 5-6 volte in più che in meno", Il ds Monchi: "Bilancio positivo"
Tra gli errori, il gol annullato al torinista Berenguer a Udine (il fischio di Valeri impedisce al Var di correggere l’errato fuorigioco) e la mancata revisione al video di Manganiello del “mani” di Dimarco in Inter-Parma. "Il bilancio è positivo", assicura Monchi, ds di una Roma che si era lamentata per il penalty su Simeone a Firenze. Il tecnico dell’Inter Luciano Spalletti auspica per il Var "la saggezza dell’arbitro esperto".
Ma le ipotesi di impiegare al video direttori di gara dopo la fine della carriera, nonché del “Var a richiesta” delle squadre non sono all’ordine del giorno. "Con i falli di mano è difficile", chiude il mister viola Stefano Pioli. Infatti, nessuno si sbilancia ufficialmente sulla correttezza o meno del mancato secondo giallo a Benatia in Milan-Juve.
(M.Sarti)
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