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Ulivieri: “Stagione da finire pure ad agosto”

Il numero uno degli allenatori: lo stesso vale per Champions ed Europa League. In tv troppi cretini

Redazione

Il Renzaccio dei tempi grintosi (e andati) ha lasciato il posto a un Ulivieri più pacato. E non solo perché ha da poco compiuto 79 anni (e non sentirli affatto), oppure perché è il numero uno degli allenatori italiani. E solo perché ogni anno sforna da Coverciano nuovi tecnici, nella Università calcistica più importante del mondo. Il condottiero - scrive 'Leggo' - da San Miniato è preoccupato dal terribile Coronavirus. Ecco le parole del presidente dell'AIA:

Ulivieri, come va?

Diciamo bene... Io non ho sintomi. Ma quello che sta accadendo in Italia, e non solo, è come un film horror. Incredibile e indecifrabile. È l'amara realtà.

Che idea si è fatto sulla tempistica di poter riprendere i campionati?

Una domanda da un miliardo di dollari. Non si sa nulla, ancora. Bisogna aspettare le direttive dal governo, ma soprattutto da chi ne sa di più, ovvero i medici.

Campionati da portare a termine, vero?

Direi proprio di sì. Anche a costo di finire la stagione ad agosto. Lasciamo perdere il discorso playoff o playout. Non ha senso.

Euro 2020 che andrà rinviato, dunque?

Mi sembra inevitabile, se vogliamo chiudere la stagione regolarmente.

Questo vale anche per Champions ed Europa League?

Assolutamente sì, vanno terminate pure quelle. E non sono affatto d'accordo con la Uefa che vuole far disputare una gara secca in campo neutro per Inter-Getafe e Roma-Siviglia. Le due sfide vanno disputate come le altre: andata e ritorno.

E del Coronavirus cosa dire?

Che in televisione vanno troppi cani e porci. Bisogna far parlare solo chi ha la competenza per farlo, quindi i medici. E tanti finti politici saranno mandati a casa dal popolo.

Non si ricomincia a inizio aprile, vero?

Beh, la sensazione, sentendo cosa ci dicono i medici, e che si potrà riprendere ai primi di maggio. E speriamo sia così.

Solo una sensazione?

No, no: nessuna sensazione. Ci vogliono più di tre settimane per superare la crisi più difficile. Dopo il picco, allora, le cose andranno meglio. Ma sarà un miglioramento graduale. Non facciamoci illusioni.

Della serie: lasciate ogni speranza...

Non esageriamo: è l'ultima a morire...