rassegna stampa roma

Senza reti. Alla Roma la sfida dei legni, ma la Lazio è tornata in corsa

Di Francesco: "Poco determinati". Inzaghi: "Ci abbiamo messo cuore"

Redazione

Un pari che non fa male a nessuno e che alla fine accontenta tutti. Finisce 0-0 il derby di Roma, con le due squadre che proseguono la loro corsa appaiate al terzo posto, un punto sopra all'Inter, come evidenzia Leggo.

Gara non bella come spesso accade, lo spettacolo si è visto soprattutto sugli spalti con le splendide coreografie della Nord e della Sud a strappare l'applauso dei 55mila.

Reduce dalla scoppola di Salisburgo in Europa League la Lazio entra in campo aggressiva e determinata, al contrario la Roma, capace di eliminare il Barcellona in Champions, preferisce aspettare per colpire al momento giusto. Ne viene fuori un primo tempo senza troppe emozioni con Parolo che si divora il vantaggio e Bruno Peres che coglie il palo.

Nella ripresa stesso copione ma le emozioni più grandi arrivano solo negli ultimi dieci minuti con la Lazio in 10 per l'espulsione di Radu. Nonostante l'inferiorità numerica sono i biancocelesti a sfiorare per primi il clamoroso vantaggio con Marusic, provvidenziale nell'occasione la deviazione di El Shaarawy.

Poi sale in cattedra Dzeko che prima costringe Strakosha al miracolo poi coglie in pieno la traversa. L'ultimo sussulto è di Milinkovic che prova a beffare Alisson con un pallonetto impossibile da 40 metri, spettacolare ma poco efficace.

Di Francesco si tiene stretto il punto anche se con qualche rammarico perché, spiega "abbiamo colto un palo ed una traversa". Poi fa i compimenti ad Inzaghi: "La Lazio era più determinata di noi e ha sporcato bene la gara con quei lanci lunghi ma noi siamo stati poco determinati. Serve più lucidità sotto porta".

Giallorossi che secondo il tecnico avrebbero dovuto sfruttare meglio i due giorni in più di riposo: "E' una mezza occasione persa ma serve un approccio diverso in certe gare. Dobbiamo fare meglio nell'ultimo passaggio".

Inzaghi si può mettere alle spalle l’eliminazione dall’Europa League e guarda al futuro con ottimismo: "Abbiamo fatto una partita di cuore e sacrificio. I ragazzi sono stati bravissimi a reagire a quella pesante sconfitta e avremmo potuto anche vincere. Giovedì è stata una macchia ma non poteva cancellare otto mesi di lavoro, adesso vogliamo entrare in Champions. Siamo passati da intrusi a favoriti e adesso non molliamo".

Poi così sulla sostituzione di Anderson contrariato dal cambio: "Lo rifarei. Stava giocando bene ma io devo scegliere i migliori. Nemmeno Luis Alberto era contento di stare in panchina. Felipe è stato bravissimo, si è battuto e ci sta dando tanta qualità".

(E.Sarzanini)