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Roma, gol e sofferenza ma il 3˚posto torna a +2

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Spalletti: «Era una vittoria gestibile, bastava far girare la palla. Poi loro hanno segnato e si è complicato tutto. Non me lo spiego»

Redazione

Tutte inciampano, ma la Roma no. I giallorossi hanno approfittato del mezzo passo falso di Fiorentina e Inter superando per 2-1, con tanta paura e un bel pizzico di fortuna soprattutto nel finale, la Sampdoria di Montella. La terza vittoria di fila ha permesso a Spalletti di portarsi a soli due punti dal terzo posto che vale la Champions e con un calendario che gli sorriderà da qui al 4 marzo (Carpi, Palermo e Empoli prima dello scontro diretto con la Fiorentina). Il tecnico ha scelto a sorpresa di tenere in panchina sia Dzeko sia Totti per riproporre l’attacco leggero visto col Sassuolo con l’aggiunta di Florenzi e un continuo cambio modulo. «È una Roma che ci deve spiegare che vuole fare - ammette Spalletti - perché ultimamente quando sei convinto che ha imboccato la strada giusta poi si torna indietro. Era una vittoria abbastanza gestibile, bastava far girare palla. Poi c’è stata una situazione di disagio e si è invertito tutto il proposito iniziale e sinceramente non me lo spiego. Non si possono avere quei cali e sbagliare quei gol comodi. È soprattutto un problema di tranquillità mentale. Dà comunque brio una vittoria e ce la siamo meritata. Dzeko fuori? Non aveva più di 30’. È un ragazzo che non è tranquillo e pensavo mi potesse dare qualcosa in più, ma dobbiamo aiutarlo». Nel primo tempo la squadra di Spalletti ha strappato gli applausi dell’Olimpico ancora semi deserto (ma si sono risentiti i cori in Sud) grazie a trame di gioco che hanno ricordato la prima Roma del tecnico toscano, ma ha trovato il gol solo sul fischio finale con Florenzi bravo a infilare Viviano con un colpo di testa dal centro dell’area. Nella ripresa Perotti ha subito messo il marchio d’autore con un destro al volo prima dell’autogol di Pjanic (su tiro di Fernando) che ha riaperto la partita e messo in mostra i problemi di tenuta fisica e mentale dei giallorossi. Così come a Reggio Emilia ci si è messa la dea bendata. Nel finale, infatti, solo un paratone di Szczesny sull’ex Cassano («Meno male che non t’ha fatto entrare prima», gli ha detto Totti a fine partita) e la traversa piena di Cassani ha evitato la beffa. «Sul 2-0 pensavamo che era finita e loro hanno trovato quel gol fortunato - ha detto Perotti - Però ci sta a soffrire anche perché eravamo stanchi. Abbiamo dimostrato di essere squadra. Ora siamo a due punti dal terzo posto e possiamo ancora fare meglio». Più critico Florenzi: «Dobbiamo avere più personalità». Dopo il triplice fischio Spalletti ha rimproverato platealmente in campo Rüdiger e Manolas. «Ho sbagliato a farlo davanti a tutti, ho già chiesto scusa», ha chiuso con un sorriso Spalletti.

(F. Balzani)