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Roma a pezzi. Pellegrini, stop di 70 giorni e si blocca anche Mkhitaryan

LaPresse

Domani in Europa Fonseca rivoluziona l’attacco

Redazione

L'allarme infortuni è diventato emergenza. E ora parlare di casualità o coincidenze risulta quasi paradossale, scrive Francesco Balzani su Leggo. Nella giornata di ieri, infatti, Fonseca ha insaccato un doppio colpo allo stomaco. In mattinata è stato turno di Lorenzo Pellegrini.

Il centrocampista, accompagnato dal suo agente e operato dal professor Santucci ,è stato sottoposto a sintesi della frattura del quinto dito del piede destro. La diagnosi post operatoria è chiara: ci vuole un periodo di 60 giorni per il ritorno all'attività agonista. Che potrebbero diventare 70 visto poi il riadattamento alla preparazione.

Per rivedere Pellegrini quindi bisognerà aspettare metà dicembre, magari già nel big match contro l'Inter del 6 oppure la settimana dopo con la Spal. Pellegrini giocherà con una piccola vite sul piede che non dovrebbe più togliere fino a fine carriera. Un po' come il suo amico Totti, che dal 2006 convive con una placca nella caviglia sinistra.

Ma non è tutto qui. Perché qualche ora dopo a fare il suo ingresso in clinica è stato Mkhitaryan. L'armeno ha avvertito un forte dolore all'inguine durante la gara col Lecce e ieri si è sottoposto ad esami strumentali che hanno diagnosticato una lesione tendinea all'adduttore. Tempi di recupero stimati in 3-4 settimane.

Fonseca, quindi, perde due trequartisti in 48 ore e ora dovrà limitare il suo turn over già ridotto per i ko da inizio anno di Perotti, Under, Zappacosta, Smalling e Spinazzola. Questi ultimi due saranno a disposizione mentre per gli altri bisognerà aspettare dopo la sosta (Perotti ne avrà per un mese ancora). Nelle prossime due gara con Wolfsberger e Cagliari probabile l'avanzamento di Florenzi con Pastore e Zaniolo a giocarsi il posto da trequartista e Kluivert a sinistra.

L'alternativa è spostare uno tra Veretout e Cristante a ridosso di Dzeko, un ruolo che i due hanno ricoperto a Firenze e Bergamo. Un'ecatombe che porta a 60 gli infortuni in rosa dalla scorsa stagione a oggi e addirittura a 8 gli stop muscolari in poco più di un mese.

Torna quindi il processo a Trigoria nonostante i cambi radicali che hanno interessati negli ultimi mesi lo staff atletico, quello medico e ovviamente quello tecnico. La responsabilità di una preparazione anomala (svolta nell'afa di Trigoria) non regge anche perché Zappacosta e Mkhitaryan l'hanno svolta in Inghilterra. Tornano quindi sotto accusa i campi di Trigoria definiti troppi duri da più di un tesserato. La Roma sta completando il rifacimento del campo principale per poi passare agli altri terreni. Basterà?

Intanto, la squadra domani atterrerà in Austria per il secondo turno di Europa League. In difesa tornerà Fazio mentre a centrocampo sarà confermato Diawara. Spazio pure a Spinazzola che prenderà il posto di uno tra Florenzi e Kolarov. In attacco è ballottaggio tra Kalinic e Dzeko. Il bosniaco fin qui non si è mai fermato e ieri ha parlato al sito della Roma: "Fonseca capace e onesto, per me è perfetto. Possiamo lottare per Europa League e Coppa Italia. La Roma sarà la squadra con cui avrò segnato più gol, quella con cui avrò collezionato più presenze. La cosa importante è non arrendersi mai. Se mi fossi arreso dopo il primo anno, non avrei fatto quello che ho fatto dopo".