Si accorderanno, e sarà grottesco. La storia infinita di Politano e Spinazzola, prigionieri dell’assurdo braccio di ferro di mercato tra Inter e Roma, è lo specchio del calcio di oggi, che è un po’ lo specchio dei tempi, scrive Marco Lobasso su Leggo.
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Politano e Spinazzola sono uomini, non plusvalenze
I due sono prigionieri dell’assurdo braccio di ferro di mercato tra Inter e Roma
Vince chi ce l’ha più duro, chi è più furbo, chi non molla mai un obiettivo, al di là del buonsenso e della ragionevolezza. Perché bisogna proprio averlo dimentico il buonsenso se si chiude un accordo, con giocatori che partono, che abbracciano tifosi, che mostrano sciarpe del club, e se poi si ritorna indietro: “Abbiamo scherzato. Torna a casa, Lassie”.
Così, accade che il povero Politano pianga di rabbia per dover lasciare la Capitale e che invece l’ottimo Spinazzola reagisca con una splendida prestazione (e mezzo gol) ieri a Genova con la sua Roma. Magari i due club si accorderanno, magari Politano ritroverà il giallorosso che era il suo sogno. Magari. O magari no.
Resta l’incapacità da parte di troppi addetti ai lavori del nostro calcio di trattare i calciatori da uomini e non da ipotetiche plusvalenze. In questa brutta storia di mercato tra Inter e Roma noi diamo ragione al club giallorosso e a Petrachi. Bastava (basterebbe ancora) un po’ di buonsenso per evitare figuracce. L’Inter ha perso un’occasione per ricordare a tutti quale grande club è. Ma c’è ancora tempo per trovare una soluzione ragionevole. Provateci, nessuno serberà rancore.
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