rassegna stampa roma

Multe tolte ad amici e parenti: c’è anche Lotito tra i 197 indagati

Il presidente della Lazio indagato per concorso in falso e truffa, per un illecito discarico di 26.500 euro

Redazione

Scoppia il caso multopoli a Roma. Sono 197 le persone indagate dalla procura per un giro di multe illegalmente cancellate tra cui spuntano nomi illustri come quello del presidente della Ss Lazio Claudio Lotito (titolare di due società, la Roma Union Security srl e la Snam Lazio Sur srl.), indagato per concorso in falso e truffa, per un illecito discarico di 26.500 euro.

Sarebbero ben 132.679 le voci di ruolo sospette su cui in questi anni si sono concentrate le indagini condotte dal procuratore aggiunto Paolo Ielo e il pm Francesco Dall'Olio. Tra i beneficiari del sistema, come si apprende dalle carte dell'inchiesta, risultano anche Regioni, Province e Comuni, Prefetture e Autorità Giudiziarie, presidenza del Consiglio dei Ministri, Senato della Repubblica e Camera dei Deputati.

Il gip di Roma ha disposto ieri un sequestro preventivo di circa un milione di euro, tra i quali ci sono quelli (del valore di 800 mila euro) ai danni di una società di noleggio auto. Al centro dell'inchiesta l'ex vigile ed ex responsabile del Dipartimento risorse economiche di Roma Capitale, Pasquale Libero Pelusi, che con la complicità di altre tre dipendenti - Patrizia Del Vecchio detta la zarina, Laura Cirelli e Maria Rita Rongoni - eliminavano le sanzioni dal sistema informatico.

Tra gli escamotage utilizzati per far sparire le multe quello di far passare le auto private che venivano multate come veicoli di scorta usati dalle forze dell'ordine.

In una nota diffusa dal club biancoceleste, gli avvocati del presidente della Lazio hanno però precisato che "si tratta di un clamoroso equivoco che verrà prontamente chiarito nelle sedi competenti» e che le cifre contestate «si riferiscono a multe di circa 15 mila euro divenute di 26 mila euro per effetto delle sanzioni previste dalle cartelle, che riguardano macchine intestate a società di cui il Presidente è socio".

Anche dal Campidoglio arriva una precisazione: "L'indagine della Procura di Roma risale a fatti relativi al periodo 2012-2014", quindi riguardanti l'amministrazione pre-Raggi, ed è proprio la sindaca a ribadire: "il pieno sostegno alla Procura di Roma per la lotta alla corruzione in una città che, come sottolineato sabato dal Procuratore della Repubblica di Roma Giuseppe Pignatone, deve impegnare tutte le proprie risorse per ripristinare giustizia e legalità, e contrastare la criminalità a ogni livello".