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Maglie della discordia

Italia in verde e la serie A multicolor: ira dei tifosi per un calcio senza storia

Redazione

Sabato all'Olimpico sarà difficile urlare Forza azzurri, mentre in campo la nostra Nazionale, vestita di verde, attaccherà la Grecia. E' il calcio di oggi, bellezza, con quella sua sorridente faccia commerciale che conquista spazio sulle nostre inutili romanticherie, scrive Lobasso su Leggo.

Comandano gli sponsor, anche sulle maglie dell'Italia: del resto la Puma, storico partner tecnico della Nazionale, versa 18 milioni all'anno. Vorrà ben dire qualcosa. Però, adesso si esagera. Lo dimostrano le polemiche social sul verde italico che non è piaciuto nemmeno al ct Mancini, smerciato dalla Figc come inno al colore della gioventù calcistica che cresce. Sarà, ma i tifosi si arrabbiano e si vendicano sul web. Era successo già a inizio estate con le casacche della Juventus. Ricordate? Addio storiche strisce verticali, cambiate con i famosi quadroni bianco-neri e con una righina rosa al centro, che non migliora certo la situazione. E, come se non bastasse, la Juve si veste di bianco-rosso con la seconda maglia. Tanto da far ammettere a Maurizio Sarri:"Forse vado contro il marketing se dico che la tradizione è ancora importante e che la maglia più venduta è ancora quella tradizionale del Manchester United".

Resta la sensazione che la prima maglia della Juve stia bene più a un fantino del Palio che a un calciatore, e che la seconda sembra più che altro quella di un Bari da trasferta. E gli altri? Gli altri non sono da meno. Il Bologna e la Fiorentina in verde ci lasciano senza parole e anche i tifosi non sono proprio entusiasti. Come la terza casacca del Brescia, verde militare senza la storica v, scomparsa del tutto. Dici militare e pensi subito alla mimetica del Napoli, così lontano dall'azzurro del Golfo. Poi pensi ancora al verde e noti che il Sassuolo da trasferta sembra il Celtic con le strisce orizzontali. Fa quasi paura, infine, la terza del Lecce, con tratti (proprio come la terza del Parma) un po' orientaleggianti, in sintonia con il mercato cinese che paga bene (in fondo, le anomale partite delle 12,30 della domenica, sono nate per favorire le tv asiatiche). Vuoi vedere che alla fine, quest'anno, le più eleganti della serie A sono diventate Roma e Lazio?