La corsa europea della Roma decide l’incornata di Dovbyk

La testa di Dovbyk e le mani di Svilar prima delle lacrime d'emozione pura di Edoardo Bove. La Roma centra il 19° risultato utile consecutivo, ma soprattutto una vittoria che può pesare tanto in ottica Champions. Nella bolgia dell'Olimpico - scrive Francesco Balzani su Leggo - Ranieri ottiene l'ennesima impresa contro una Fiorentina mai doma e che alla resa dei conti avrebbe potuto meritare il pareggio. Nel primo tempo i giallorossi partono subito forte ma Dovbyk spreca un assist al bacio di Cristante. Poi sono i viola ad andare vicinissimi al vantaggio due volte con Kean, ma c'è Svilar con due miracoli ad impedire la doccia gelata. La Roma reagisce con Celik che esalta De Gea. Quando tutti sono pronti ad alzarsi dal seggiolino per l'intervallo ecco il gol vittoria: carambola in area dopo un calcio d'angolo, la palla finisce sulla testa di Shomurodov che serve perfettamente Dovbyk. L'ucraino si trova al posto giusto, al momento giusto e fa esplodere l'Olimpico. Nella ripresa la Roma si mette a testuggine cercando di difendere bene e ripartire. I pericoli arrivano lo stesso col solito Kean ma Svilar è ancora provvidenziale in due occasioni. Il finale è tutto sacrificio e Ranieri azzecca anche i cambi, in particolare quello di Baldanzi che alza il tasso tecnico del possesso palla facendo respirare i compagni. "Sono queste le vittorie che mi piacciono - ammette Ranieri - La Fiorentina è una signora squadra ma noi siamo stati belli e decisi. Champions? Non mi gioco un euro, ma non dovremo avere recriminazioni quando saremo in vacanza. Ho dei ragazzi meravigliosi". E il futuro? Il nome di Allegri è tornato a circolare con forza e nei prossimo giorni potrebbero esserci novità importanti. L'immagine più bella arriva dopo la partita. Quando Edoardo Bove (al quale erano stati dedicati diversi striscioni) si incammina verso la curva Sud. L'Olimpico si alza in piedi, intona cori e tributa applausi. Edo si commuove, piange a dirotto. A giugno tornerà nella sua Roma, non importa in quale veste.