Quasi una questione di vita e di morte. Il pass per Russia 2018 passa attraverso il playoff contro la Svezia. "Ognuno di noi sogna di giocare un mondiale nella propria vita, non ci sono riuscito nel 2014 e voglio morire sul campo per giocare quello del 2018". Timbrato Alessandro Florenzi. Il giallorosso torna in Nazionale 13 mesi dopo l'ultima convocazione, con due gravi infortuni alle spalle e un solo obiettivo in testa. "Quando l'Italia è nei momenti di difficoltà tira fuori il meglio di sè, quindi vogliamo fare una grande partita", prosegue Florenzi che si candida nel 3-5-2 che ha in testa il ct Ventura con Zaza e Immobile coppia d'attacco e il rientrante Belotti pronto a subentrare in caso di necessità.
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Italia, Florenzi: “Alla morte per il Mondiale”
Il giallorosso torna in Nazionale 13 mesi dopo l'ultima convocazione, con due gravi infortuni alle spalle e un solo obiettivo in testa
"Non sarà una gara facile, ma non lo sarà neanche per la Svezia - continua Florenzi -. Troveranno un'Italia agguerrita. Abbiamo tutti l'obiettivo comune che è quello di andare al Mondiale". Secondo l'esterno romanista non sarà importante il modulo con cui si affronteranno gli svedesi quanto "il carattere, il modo di mettersi in campo. È una gara fondamentale per noi, per tante motivazioni. Dovremo cercare di sfruttare le nostre qualità e metterli in difficoltà. Servono fame cattiveria, allora sì che potremo dire la nostra. Siamo certi che faremo bene, non sarà facile ma abbiamo un grande gruppo e su quello sono basate tante delle nostre vittorie".
Gli azzurri incontreranno una Svezia orfana di Ibrahimovic. "Senza Zlatan fanno meno paura perchè lui è uno dei migliori al mondo - certifica Florenzi -, ma hanno tanti giocatori molto bravi davanti che sicuramente non vogliono farlo rimpiangere però noi abbiamo difensori grandiosi".
A caricare gli azzurri ci pensa anche il presidente del Coni, Giovanni Malagò: "Penso che l'atmosfera sia quella giusta, cioè un alto livello di responsabilità: non ci deve essere timore oppure paura. Usando un termine tennistico, non ci deve essere braccetto tra gli azzurri".
(E.De Franceschi)
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