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rassegna stampa roma

Inglesi marcati stretti a tutto campo

Il piano messo a punto dalle forze dell'ordine ha retto: i tifosi britannici seguiti da decine di agenti

Redazione

Niente scontri, nessun ferito e pochi momenti di tensione per il match più a rischio della stagione. Roma-Liverpool, dopo gli attacchi violenti della partita di andata in cui è rimasto ferito Sean Cox, il supporter dei Reds tuttora in coma, è trascorsa senza trasformarsi in guerriglia.

Il piano sicurezza predisposto dalla Questura ha tenuto, permettendo ai tifosi di affrontare la semifinale di ritorno di Champions League incolumi, fuori e dentro lo stadio. Alcuni disordini, rientrati nel giro di pochi minuti, si sono verificati in piazzale delle Canestre tra i tifosi inglesi e la polizia.

I supporter del Liverpool, radunati a Villa Borghese per essere scortati allo stadio a bordo dei bus, spazientiti dall'attesa per i controlli, hanno acceso fumogeni rossi cantando cori inneggianti la squadra. Due tifosi inglesi sono stati fermati all'aeroporto di Fiumicino per possesso di sostanze stupefacenti e segnalati alla prefettura di Roma.

Molti, invece, hanno consumato alcolici nonostante il divieto di vendita e trasporto di alcol e bottiglie di vetro: a Corso Rinascimento un bengalese è stato denunciato per avere venduto birra e tequila a tre inglesi.

"Ha funzionato l'intera macchina della sicurezza - ha sottolineato la Questura - Nessuna problematica relativa all'ordine pubblico è stata registrata nella fase precedente all'incontro né durante le operazioni di filtraggio e afflusso delle tifoserie". Un tifoso romanista nel tentativo di accedere all'Olimpico con un biglietto falso è stato arrestato per inottemperanza a un daspo già emesso a suo carico.

Un bagarino colto a vendere tagliandi è stato invece denunciato. All'uomo, già colpito da daspo per le partite della Lazio, è stato notificato un nuovo provvedimento per quelle della Roma. Ma il dispositivo ha retto anche lontano dai cancelli. L'arrivo a Roma dei 5 mila tifosi del Liverpool è stato monitorato in modo capillare da pattuglie di agenti della polizia, con controlli a tappeto in centro storico, stazioni e aeroporti.

Mille agenti schierati in campo, bonifiche tutt'attorno all'Olimpico e monitoraggio dal loro arrivo in Italia della quarantina di hooligans più pericolosi, hanno permesso di tenere a bada gli animi dei supporter. I corridoi obbligati per raggiungere lo stadio hanno contribuito invece a monitorare l'afflusso e il deflusso degli ospiti evitando contatti tra i due schieramenti. In azione anche i cinofili, mentre un elicottero sorvolava la zona.

(F.Scicchitano)