rassegna stampa roma

La festa rovinata

Quella che doveva essere una festa è stata rovinata dai soliti teppisti. Il Derby, anche in questa occasione, è stato macchiato da scontri, cariche e paura.

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Quella che doveva essere una festa è stata rovinata dai soliti teppisti. Il Derby, anche in questa occasione, è stato macchiato da scontri, cariche e paura. Nel prepartita c’erano state le prime avvisaglie: gruppi di romanisti e laziali hanno tentato di forzare i cordoni predisposti dalla Questura. In particolare nell’area di PonteMilvio e davanti al River c’è stato il parapiglia: lanci di bottiglie, bombe carta e lacrimogeni. Mezz’ora di pura follia gestita però molto bene dalle forze dell’ordine: i facinorosi, incappucciati e armati di spranghe e bastoni sono stati respinti. Durante la partita, all’interno dello stadio Olimpico, tutto è filato liscio: una festa di sport e di tifo sano. Striscioni, coreografie, cori, sfottò. Tutto quello che fa di una stracittadina l’emblema del folklore calcistico. I gol, le giocate e le scenografie organizzate dalle due curve hanno però lasciato il passo, nel post-gara, al peggiore degli spettacoli. Alcuni tifosi incappucciati sul lungotevere Maresciallo Diaz hanno iniziato a lanciare contro gli agenti tenuta antisommossa petardi e bombe carta. I poliziotti hanno risposto con lacrimogeni e cariche di alleggerimento. Ma già alle 17.15 esponenti delle due tifoserie erano venuti a contatto all'altezza di ponte Duca d'Aosta. Un tifoso biancoceleste è rimasto lievemente ferito durante gli scontri. Soccorso dal personale del 118 per una ferita lacerocontusa alla testa, è stato trasportato al policlinico Gemelli. Al termine della giornata il bilancio è stato di 15 tifosi fermati: sono accusati di scontri e rissa aggravata e saranno processati per direttissima e di un’auto sequestrata: era una sorta di Santabarbara piena di bombe carta e molotov. Nonostante la paura a fine gara, però, c’è sottolineare che il lavoro messo a punto da San Vitale è stato davvero di altissimo livello. Capillare la gestione delle chiusure e dei controlli e prefiltraggi. Un battesimo di fuoco, quello della Stracittadina di ieri, per il questore Nicolò D’Angelo: ma il piano sicurezza ha retto e funzionato. Scongiurata anche la paura per la possibile assenza dei vigili urbani. Per una volta ha prevalso il buonsenso della polizia municipale.