Riempire le poltrone dirigenziali senza perdere di vista il prossimo mercato, scrive Francesco Balzani su Leggo. La sosta e la grana Covid (ieri tamponi negativi) non fermano i Friedkin pronti ad annunciare il dg Scalera, a far entrare anche l'altro figlio Danny in società e ormai allo sprint finale per il ds con Berta e Campos in corsa e il nome nuovo di De Jong del Psv. E in questa Roma non vede l'ora di correre El Shaarawy già a un passo dal ritorno lo scorso ottobre.
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El Shaarawy, niente Cina: vuole solo la Roma. A gennaio si può chiudere
Fonseca chiede da tempo il Faraone per completare il pacchetto d'attacco e lo avrebbe anche sentito al telefono
Lo scenario è ideale per un ritorno, anche perché Stephan a Shanghai non vuole rimetterci piede tant'è che continua ad allenarsi nella capitale con i preparatori Ferretti (ex Roma) e Donatelli della Nazionale. Ai tifosi che lo incontrano la risposta è sempre la stessa: "Quando torno? Speriamo già il 2 gennaio".
I tempi brevi e le lungaggini burocratiche con la Cina fecero saltare l'affare di ottobre. Ma ora il tempo c'è. Anche se per arrivare alla fumata bianca tocca muoversi entro due settimane viste le difficoltà imposte dalla pandemia.
Fonseca i suoi passi già li ha compiuti: chiede da tempo il Faraone per completare il pacchetto d'attacco e lo avrebbe anche sentito al telefono per sondare il suo entusiasmo a giocare sia da trequartista nell'attuale modulo sia da esterno o da punta centrale nel 4-2-3-1. L'accordo con lo Shanghai Shenhua c'è: prestito fino a giugno 2021. Poi il riscatto da stabilire senza fretta (sui 10 milioni) e un ingaggio sensibilmente ridotto: dai 14 milioni cinesi ai 2,6 che guadagnava Kluivert.
El Shaarawy, like d'amore social a parte, non può parlarne anche perché il club cinese non ha preso bene il mancato ritorno a Shanghai. Il Faraone (40 gol in giallorosso e la promessa del ct Mancini in vista dell'Europeo) spera di tornare a fare coppia con Dzeko.
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