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È fuga continua dal Milan la società vira su Di Francesco

LaPresse

Si allontana Jardim, si avvicinano Giampaolo, conteso anche dalla Roma, e Simone Inzaghi

Redazione

Il Diavolo cambia faccia. Ivan Gazidis ha accettato le dimissioni di Leonardo ("Ci ha messo il cuore e ha trasmesso la sua energia e la sua ambizione a tutta la squadra") e la decisione di Gattuso di non andare più avanti, di fermarsi. Una decisione anticipata il giorno prima al telefono, confermata di persona.

Addio al suo Milan nonostante due anni di contratto senza volere un euro, se non quelli del suo staff che lo ha accompagnato in questa lunga e faticosa avventura rossonera. Si tratta di 5 milioni di euro lordi che Rino ha preteso venissero pagati subito ai propri collabotori. Lui ha rinunciato a quasi 10 milioni lordi. Un gesto che ha colpito l'ad rossonero, sorpreso e amareggiato dalla separazione che Elliott avrebbe certamente evitato: "Ho avuto il privilegio di conoscere Rino in questi sei mesi dal mio approdo al Club. Rino ha dato tutto se stesso in questa stagione, portando il Milan al più alto punteggio in classifica dalla stagione 2012-13. Ha lavorato senza sosta, assumendosi sempre tutte le responsabilità, ponendo il Club al di sopra di qualunque altro interesse".

Ora i tifosi sono preoccupati di perdere anche Paolo Maldini che è stato il primo a confrontarsi a Casa Milan con Gazidis. Il club di via Aldo Rossi ha ribadito la massima fiducia nel suo lavoro arrivando ad offrirgli un ruolo di prestigio all'interno della società. L'ex capitano rossonero ci vuole riflettere. Entro venerdì, al massimo lunedì arriverà la sua risposta.

Per quanto riguarda il nuovo direttore sportivo, la scelta arriverà nei prossimi giorni. Gazidis ha rinunciato all'idea Campos, vuole una persona che viva per il Milan. Più difficile capire chi possa essere l'allenatore. Si allontana Jardim, si avvicinano Giampaolo (conteso anche dalla Roma), Di Francesco e Simone Inzaghi. Nomi caldi che devono mettere in preventivo che il prossimo Milan non avrà campioni già fatti ma da costruire. Che vincere non sarà un obbligo ma potrebbe diventarlo. Condizioni che avevano messo troppa pressione pure a un duro come Rino.