Gli allenatori che parlano di bilanci somigliano agli equilibristi. Garcia poteva risparmiarsi paragoni sui bilanci di City e Roma e magari spiegare perché abbia tolto il giocatore più in forma (Ljajic) o abbia fatto scendere in campo Maicon in condizioni improponibili, lasciando in panca un altro giocatore in forma (Florenzi). Avrà avuto i suoi buoni motivi, naturalmente. Come il City ha i suoi buoni motivi per scegliere determinati allenatori e la Roma ha i suoi per puntare su giocatori promettenti o allenatori non ancora di prima fascia. Garcia sembra aver perso, oltre alla Champions, anche quella lucidità che ne esaltava perfino l’ironia. L’obiettivo è il campionato, ma l’Europa League per la Roma resta un grande traguardo. Non è che a Trigoria ci siano tante coppe da spolverare ed è ora di portare la chiesetta al centro dell’Europa. Roma non è un villaggio.
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La differenza tra Roma e villaggio
Garcia sembra aver perso, oltre alla Champions, anche quella lucidità che ne esaltava perfino l’ironia.
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