Testaccio rivuole il suo Campo. Quello storico su cui, giocando, sono cresciute generazioni di testaccini. Lì dove si allenava il fornaretto Amadeo Amadei, in maglia giallorossa. Ieri il municipio 1 ha riaperto la partita: il campo deve tornare come una volta, alla città. Un pezzo di storia abbandonato da anni, dal 2006, da quando il progetto di realizzazione di un parcheggio interrato ne ha segnato le sorti. Ora, di quel passato glorioso, non resta che una buca in cui avrebbero dovuto sorgere i box interrati su cui, invece, è cresciuto un bosco di piante e arbusti incolti, veri e propri alberi tra la vegetazione ridotta a discarica tra topi e sporcizia. A ridosso di due scuole e del quartiere.
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Campo Testaccio, il Campidoglio punta al recupero
Ieri il Municipio 1 ha riaperto la partita: il campo deve tornare come una volta, alla città
E così ieri, in un’assemblea pubblica al municipio 1 presieduta dalla presidente Sabrina Alfonsi, ha partecipato anche l’assessore capitolino allo sport Daniele Frongia: «Si è impegnato – spiega Alfonsi – ha riaprire un tavolo tecnico su Campo Testaccio coinvolgendo anche la ragioneria del Comune. Ho inoltre chiesto che venga ripulito quanto: l’allarme per la salute pubblica è massimo. Per il futuro del campo verranno coinvolti anche i cittadini, prima però il Comune deve toglierlo dal piano urbano parcheggi».
I cittadini sono infatti in prima fila, da sempre, per la riqualificazione dell’area: «Il Campo non può rimanere così e – denuncia Yuri Trombetti, presidente Centro solidale – non daremo tregua al Comune finché non avremo almeno la pulizia e il riempimento della buca».
(L. Loi.)
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