rassegna stampa roma

Campo Testaccio addio alla gloria

(Leggo – L.Loiacono) Un tempo terreno di gioco delle vecchie glorie romaniste,  oggi  di  Campo Testaccio  resta  solo  un prato incolto, abbandonato  all’incuria.  

Redazione

(Leggo - L.Loiacono) Un tempo terreno di gioco delle vecchie glorie romaniste,  oggi  di  Campo Testaccio  resta  solo  un prato incolto, abbandonato  all'incuria.  

La  sperata rinascita non è mai arrivata e del progetto del parcheggio    interrato,    che avrebbe  finanziato  la  ri qualificazione del campo di calcio sovrastante, non restano  che  le  scartoffie da tribunale. E la paura, per romani e romanisti, è quella di rivivere l'incubo dell'infinito  cantiere  del Pup di via Oslavia.

I presupposti ci sono tutti: scavi  archeologici,  burocrazia   farraginosa,   blocchi amministrativi e ricorsi. E intanto  il  tempo  passa. Oggi di Campo Testaccio non  resta  che  il  ricordo dei tifosi. A custodirne le memorie giallorosse solo un lucchetto senza troppe pretese che chiude un cancel- letto e dentro, sull'area di gioco, i container per un cantiere  mai  veramente partito. La storia di Cam po  Testaccio  inizia  nel 1929  quando  l'As  Roma ne fece il suo campo da gioco e tale rimase fino al 1940. Venne demolito e ri- costruito  60  anni  dopo, nel 2000, dall'allora presidente,  Franco  Sensi.

Divenne così terreno di gioco e allenamento per i ragazzi del quartiere fino al 2006   quando,   con   la Giunta  Veltroni,  i  lavori per il Pup vennero affidati a un Consorzio privato. Gli anni passano e, tra scavi archeologici, modi- fiche da apportare e fasi di  stallo,  si  arriva  allo stop: «L’ufficio del Piano urbano parcheggi – spiega - il  delegato  dell'allora Giunta  Alemanno,  Alessandro Vannini – ha revocato l'appalto per inadempienze.

Poi tra burocrazia e ricorsi si è fermato tutto e ora, senza i poteri emergenziali, è difficile  che  la  situazione  si sblocchi. A rimetterci sono sempre i cittadini». Il Consorzio infatti ha pre- sentato ricorso e a mag- gio  il  Consiglio  di  Stato ha sospeso la revoca del Campidoglio.    I    lavori possono  quindi  ripartire? Si. Ma anche questa volta  nulla  viene  fatto. «In questi ultimi mesi – spiega Alessandro Cochi, delegato allo sport della Giunta Alemanno  non si è levata una sola voce affinché il costruttore ritornasse ad applicare  le modifiche     sottoscritte. Né   si   sono   intraprese nuove azioni tecnico amministrative.  Il  Comune dica  ai  cittadini  come stanno le cose e come intende  restituire   l’unico spazio sportivo del rione, da troppo tempo privato ai cittadini e agli appassionati sportivi»