Chi sperava di vedere una Roma «agguerrita» o di assistere alla «svolta della stagione» avrà chiesto il rimborso del biglietto e lo ha fatto capire coi soliti fischi al 90’ che ormai fanno da colonna sonora alle gare casalinghe dei giallorossi. La Roma di Garcia, infatti, ha infilato il 6? pareggio di fila all’Olimpico e messo in serio rischio la qualificazione agli ottavi di Europa League. Più che il risultato (che allunga il digiuno in casa a 81 giorni) contro il Feyenoord a spaventare i tifosi è stata l’ennesima prova confusa, impaurita, improvvisata contro un avversario tutt’altro che irresistibile. Gli olandesi hanno dominato per oltre un’ora nonostante il vantaggio iniziale della Roma con Gervinho che dopo un paio di errori grossolani sotto porta ha trovato col tacco la sua prima rete del 2015 in giallorosso.
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Buio pesto Anche il Feyenoord fa festa all’Olimpico
E' una Roma in bambola quella vista ieri all'Olimpico contro il Feyenoord. Ennesima prova confusa e improvvisata dei giallorossi, che ora rischiano la qualificazione agli ottavi di Europa League
Il pareggio (in fuorigioco) di Kazim ha mandato in bambola Totti e compagni che hanno provato a riprendere la vittoria solo negli ultimi minuti continuando però a sbandare pericolosamente in difesa. Garcia prova a dare una spiegazione, ma non esclude una spaccatura con la squadra: «Dovete chiedere ai giocatori se mi seguono ancora oppure no, è una domanda che dovete fare loro». Poi sulla partita: «Non molliamo, siamo all’intervallo e ce la giochiamo al ritorno. La stagione è ancora lunga. Abbiamo avuto tante occasioni, e va detto che il loro gol non è regolare e pesa tantissimo. Periodo no? La stanchezza non c’entra nulla, saliamo sempre negli ultimi minuti questo dimostra che stiamo bene. Manca magari il cambio di ritmo, l’esplosività. Ma è un fatto mentale più che fisico. Oggi siamo stati meno stretti e compatti nella ripresa e abbiamo dato la possibilità al Feyenoord di riprendere fiducia. La mia squadra deve ritrovarla, dobbiamo prenderci nei rischi». E qui la nuova stoccata: «I giocatori importanti di questa squadra, quelli con più esperienza devono dimostrare che c’è voglia di vincere, che hanno fiducia». Tra loro c’è sicuramente Pjanicuno dei più perplessi della gestione Garcia e uno dei peggiori in campo ieri. «Ho visto un buon primo tempo, era da tanto che non giocavamo così - ha detto il bosniaco - Nella ripresa invece abbiamo lasciato il gioco a loro, peccato perché potevamo gestirla meglio e chiudere la partita. Una volta subito il gol è difficile visto l’ambiente, ci manca fiducia. Il Liverpool? Non ho sentito nessuno e non è il momento di parlarne, ora penso alla Roma». Domani chissà. Per Baldissoni «l’identità persa dalla squadra è colpa dei troppi infortuni». Nainggolan invece prova a essere ottimista: «È un momento particolare, non riusciamo a trovare la vittoria. Siamo uniti però e andremo lì a giocarcela in gara secca. I fischi? Siamo usciti a testa alta». In realtà oltre ai fischi è volato anche qualche insulto da parte di un tifoso dalla Tribuna 1927 in Monte Mario ha avuto da dire qualcosa ai giocatori che scendevano dal boccaporto. Ne è nato un alterco con Cholevas prima dell’arrivo degli steward che hanno portato via a forza il tifoso (entrato con un biglietto gratuito, e comunque non sottoposto a Daspo).
Rutten, il tecnico del Feyenoord, infine, ha parlato di «prestazione ottima contro una squadra di altissimo livello» e non ha voluto commentare gli incidenti provocati dai suoi tifosi per il centro di Roma mentre Kazim spaventa gli avversari così: «Non sanno cosa li aspetta al ritorno a Rotterdam».
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