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Batigol è tornato: “Dzeko come me”

Presentato alla Festa del Cinema di Roma il docufilm sulla vita del "Re Leone"

Redazione

Gabriel resta Batigol, il Re Leone dell’area di rigore. Uno degli attaccanti più forti della storia del calcio. Anche con le stampelle e una protesi hi-tech, anche con tutte le paure di un uomo di 50 anni che ha rischiato di doversi amputare le gambe a causa dell’erosione delle cartilagini delle caviglie, come riporta Leggo.

Ieri la garra di Batistuta è riemersa con tutta la sua forza in occasione della presentazione di “El numero nueve”, il docufilm sulla sua vita di centravanti e uomo alla mostra internazionale del cinema di Roma, alla quale hanno preso parte ieri tanti ex compagni oltre a Carlo Verdone.

Nel racconto del regista Pablo Benedetti, l’ex bomber di Fiorentina e Roma (300 gol in 533 gare) ha tirato fuori tanti piccoli, grandi segreti della sua vita privata: "Avevo voglia di raccontarmi e l’ho fatto anche in un momento difficile per me. A giovani dico: impegnatevi e raggiungerete i vostri obiettivi. Io ho speso metà della mia carriera a imparare. Ora sto attraversando il mio percorso fatto di dolore e operazioni, ma non ho mai perso la speranza anche se la sofferenza mi spinse a desiderare di diventare come Pistorius. Adesso penso a Mihajlovic e Vialli e mando loro un caloroso abbraccio, in quei momenti vedi quanta gente è disposta ad aiutarti e capisci che qualcosa negli altri hai trasmesso".

Le emozioni più forti (rivissute nel docufilm) le ha regalate ai tifosi della Fiorentina e della Roma: dalla perla di Wembley in viola allo scudetto festeggiato a Circo Massimo. "Ancora tutti me lo ricordano. Quando giocavo per la Roma sembravo nato lì per quanto davo anche se mi è dispiaciuto lasciare Firenze. In giallorosso con Totti potevo vincere altri 2-3 scudetti. A Francesco auguro il meglio, lontano dal calcio c’è una bellissima vita da trascorrere in famiglia, fatta di cose semplici. Bisogna godersi i figli, viaggiare. A Montella faccio un in bocca al lupo, la Fiorentina gioca davvero bene". Infine la benedizione del Re a Dzeko: "Ha tutto per rifare quello che ho fatto io, la squadra lo aiuti di più".

(F.Balzani)