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Zeman conferma la linea dura: “Per giocare il nome non basta”

(La Repubblica – F.Ferrazza) Zeman stravolge la Roma, dando seguito alle dure parole della vigilia.

Redazione

(La Repubblica - F.Ferrazza)Zeman stravolge la Roma, dando seguito alle dure parole della vigilia. E le illustri bocciature di Burdisso, De Rossi e Osvaldo, pur non intaccando la vittoria sull’Atalanta (2-0), sono destinate a trascinarsi dietro polemiche e malumori.

«Voi non siete in settimana sul campo con noi, e questo giorni non mi hanno convinto — è severo il boemo a fine gara — per me sono giocatori importanti, ma non basta chiamarsi in un modo, bisogna dimostrarlo ogni giorno. Ho parlato con Burdisso, ne vorrei venti come lui, ma ora non riesce a rendere al meglio. Osvaldo è quello che ha più talento dopo Totti, il problema è tirarglielo fuori questo talento. De Rossi? Per me può fare l’intermedio, poi, dopo altri, il mediano centrale». Quindi anche dopo lo spento Tachtsidis.

Ci sarà sicuramente da discutere in queste due settimane di sosta forzata per gli impegni della nazionale. Meglio quindi aggrapparsi ai tre punti, come fa Totti, ancora una volta protagonista assoluto in campo. «Vincere oggi è stato il giusto modo per tornare a conquistare i tre punti davanti al nostro pubblico e per celebrare le leggende della Roma, oltre che il presidente Pallotta. Adesso utilizziamo la sosta per lavorare e ripartire alla grande contro il Genoa».

Prova a fare un’analisi critica del momento, Balzaretti. «Siamo entrati in campo non bene, timorosi per la sconfitta con la Juve, poi, dopo il gol, è andata meglio, grazie anche al pubblico che riempie sempre lo stadio. Il gioco di Zeman piano piano arriverà, anche se non si può seguire per 90minuti: dobbiamo dare continuità ai risultati. Le esclusioni eccellenti? Dispiace, ma toccherà a tutti, anche a me. Oggi sono contento per Stekelenburg, ce l’ha fatta vincere lui».

Si gode il gol del 2-0 Bradley, arrivato dopo quello di Lamela. «Vittoria sofferta, ma siamo rimasti in partita. La dedico alla nascita di mio figlio». Il piccolo Marquinhos festeggia la prima maglia da titolare. «Ringrazio Taddei, Burdisso e Marquinho per l’aiuto che mi stanno dando a inserirmi in fretta»