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Via alle scommesse dopo il calciomercato: Lazio spietata in uscita, la Roma punta su Schick

I giallorossi avrebbero avuto bisogno di un colpo o due per tentare il gran salto, e invece hanno perso prima l’allenatore, poi Ruediger e Salah. Il ceco è stato uno spettacolare colpo di teatro per raddrizzare la barca

Redazione

Roma e Lazio si dichiarano pronte, competitive e certamente più forti dello scorso anno. Pallotta e Lotito devono sbarcare il lunario, navigare a vista, tenere botta con chi con chi ha molti più soldi di loro. Ovviamente fanno i loro interessi, su Roma e Lazio ci guadagnano se non sempre in soldi in immagine, popolarità, pubblicità, e comunque business vari, scrive Fabrizio Bocca su "Repubblica".

In casa Lazio Keita è stato ceduto a 35 milioni e comunque alla Lazio non sarebbe stato più possibile tenerlo. Lotito e Tare vendono, realizzano il massimo (e in questo Lotito è spietato) e poi reinvestono. Ma non certo tutto. Pallotta e Monchi (e Sabatini prima di lui) fanno invece del “trading" di mercato uno stabile sistema economico. Il mercato ha scopo di gestione e mantenimento del club stesso, e poi quello tecnico di rafforzare la squadra, farla sempre più competitiva. Una Roma seconda avrebbe avuto bisogno di un colpo o due per tentare il gran salto, e invece ha perso prima di tutto l’allenatore, preso Di Francesco che è perfetto per una squadra nuova e giovane ma che non ha certo l’esperienza e la smaliziatezza del predecessore, ceduto titolari cardine come Ruediger e Salah. L’affare Schick è stato uno spettacolare e carissimo colpo di teatro proprio per raddrizzare la barca e recuperare la fiducia dei tifosi. Roma e Lazio sono più forti dello scorso anno? Probabilmente no: la Lazio sicuramente, la Roma forse. Ma è anche vero che ogni anno Roma e Lazio ricominciano da zero.