Ieri mattina Francesco Totti ha preso un caffè con James Pallotta. Tanti i temi sul tavolo, soprattutto il suo rinnovo di contratto (in scadenza a giugno). «Ma io mi sento ancora un calciatore», ha spiegato Totti al presidente secondo Matteo Pinci su "Repubblica", che a dire il vero la sua linea l’ha sempre dichiarata: «Finché ha voglia di giocare la Roma sarà casa sua». «D’ora in poi dell’argomento parliamone io e te», l’invito del presidente dandogli appuntamento tra gennaio e febbraio: Pallotta sarà nuovamente in Italia per presentare le integrazioni al sempre più intricato progetto stadio. E Totti avrà un’idea delle proprie sensazioni al rientro in campo.
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Un altro anno da n.10, la richiesta a Pallotta dell’eterno Francesco
Il presidente gli ha dato appuntamento tra gennaio e febbraio: Pallotta sarà nuovamente in Italia per presentare le integrazioni al sempre più intricato progetto stadio. E Totti avrà un’idea delle proprie sensazioni al rientro in campo
Pallotta è consapevole che Totti è più di un semplice calciatore: un brand, un uomo copertina (quante maglie riuscirebbe a vendere la Roma senza il suo nome?), un business vivente, oltre che una memoria storica. Per questo il presidente ha voluto parlare con lui di tutto ciò che non va nella squadra. Gli ha chiesto della sua opinione riguardo Garcia e il suo rapporto con la squadra, delle problematiche nell’organico, dell’integrazione dei tanti giovani. Pallotta gli ha proposto di aiutarlo a inserirsi nelle dinamiche di gruppo e si è confrontato con lui su ciò che non funziona (lo aveva fatto anche con Dzeko). Hanno discusso del famigerato ambiente e gli ha domandato come ritrovare lo spirito vincente.
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