Eppure il primo anno di Totti in pensione è volato via in fretta. Ma lui il suo, di addio, in tv non è riuscito a rivederlo, come scrive Matteo Pinci su La Repubblica. Ci ha provato, e viene da immaginarlo mentre glielo chiedevano la figlia Chanel o il piccolo Cristian. Non ne è mai stato capace. Anche perché questo anno zero non è stato così male. Lo ha riempito di vita nuova, del rapporto con Monchi, del pressing per convincerlo a "prendere quelli forti". Quale fosse il ruolo del nuovo Totti lo ha capito solo a settembre. L’iniziazione quasi un contrappasso: fermare Dzeko, lanciato dopo il pareggio con l’Atletico in uno sfogo arricchito da paragoni imbarazzanti con l’anno precedente. Poteva sembrare sfiducia verso l’allenatore, così Totti il giorno dopo a Trigoria ha deciso di occuparsene: nello spogliatoio lo ha avvicinato, una battuta tra il serio e il faceto, un’altra più ferma in modo che il messaggio arrivasse chiaro. E prezioso fu mesi dopo, quando il video cocktail e bestemmie di Capodanno convinse Di Francesco e Monchi a escludere Nainggolan. Come dirglielo? Ci pensò Totti, raggiungendolo a casa, in modo da circoscrivere la reazione senza che producesse contagio. La forza di chi conosce gli spigoli dello spogliatoio.
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Totti, un anno senza calcio e senza vedere l’addio in tv
Dodici mesi nel nuovo ruolo di dirigente accanto a Monchi e Di Francesco
Chissà che prova nel vedere il giovane Ünder usare l’armadietto dell’Olimpico su cui ha impilato scarpe e magliette per un quarto di secolo. La moglie Ilary racconta che in quest’anno Francesco non è cambiato granché: è ancora a dieta ferrea per non cedere alla tentazione di “sbragare”, soprattutto è sempre con la squadra, solo senza giocare. L’ha abbandonata una volta, a Baku: voleva festeggiare in famiglia il 1° compleanno diverso. Debolezze di un uomo scosso dai dubbi: ha pensato di allenare abbandonando dopo un paio di lezioni il corso organizzato per lui. E disertato il viaggio a Londra con i dirigenti che l’avevano convocato in ritardo. Vizi di nostalgia.
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