Fino a ieri, la vita da ex calciatore non era stata male. Poi è arrivato il derby, e qualcosa è cambiato. Nessuna esultanza particolare da studiare, niente maglie celebrative, nemmeno la voglia di uno sfottò. Come riporta l'edizione odierna de "La Repubblica", quando Francesco Totti s’è reso conto che il selfie, stavolta, non sarebbe stato sotto la curva ma quello chiesto da qualche tifoso in tribuna, l’ha colto una certa inquietudine. Ha sofferto, e qualche istante prima dell’inizio era evidente a tutti: il volto tirato, distogliendo lo sguardo dal campo, mentre suonava l’inno di Venditti che il ds Monchi accanto a lui ascoltava solenne. C’era pure la moglie all’Olimpico, seppure lontana dalle telecamere: mancava dal 28 maggio, il giorno delle lacrime e dell’ultimo saluto al pallone, prova forse che le emozioni di ieri non erano troppo diverse.
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Totti alla prima da ex, il selfie stavolta è in tribuna: “Grazie ragazzi, battere la Lazio resta un’emozione”
Per lo storico capitano della Roma prima l'inquietudine, poi il dirigente ha lasciato il posto al tifoso
La lunga vigilia l’ha voluta vivere quasi da calciatore: a Trigoria fino a tardi, silenzioso. Nervoso. E pure il tragitto dal campo allo stadio ha voluto farlo con la squadra, come a cercare quelle sensazioni perdute. Venerdì una passeggiata sul prato dell’Olimpico, per ricordare Gabriele Sandri. Dopo la commozione, qualche battuta con Peruzzi: "Peggio per noi che non giochi France’, con te in campo vincevamo sempre". "Ma qualche gol ve l’ho fatto". Serenità dissimulata, fino a quando Perotti e Nainggolan non hanno deciso che il derby andava vinto. Forse per la prima volta, il dirigente che è diventato ha lasciato il posto al tifoso che fu. «Vincere il derby è sempre una grande emozione, grazie ragazzi», il tweet finale. Nessuno l’ha visto uscire dall’Olimpico: ma giurano che sorridesse.
(M. Pinci)
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