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Torna il pullman di Mourinho per portare la Roma in finale

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Il pareggio è arrivato grazie alla più mourinhana delle partite possibili, un corpo a corpo da trasferta

Redazione

“Fino alla Vittoria”, avevano scritto su uno striscione dietro cui marciavano verso lo stadio i duemila romanisti di Leicester. Dovranno rimandare il proposito, ma il pareggio 1-1 in terra inglese — dove la Roma non vince da 21 anni, quando pure non evitò l’eliminazione — è una moneta d’oro pescata in un fiume di pietre, scrive Matteo Pinci su La Repubblica. Ed è arrivato grazie alla più mourinhana delle partite possibili, un corpo a corpo da trasferta visto a varie latitudini e con vari colori.

Il pullman davanti alla porta — felice definizione dello Special — non è più quello capace di fermare il Barça di Messi e Guardiola ai tempi dell’Inter, e qualche spiffero passa da finestrini non proprio a tenuta stagna. Ma la Roma stavolta su un campo l’ha giocata nel solco delle grandi battaglie europee, andando vicinissima a vincerla con Oliveira. Ma è soprattutto riuscita a uscire indenne dal King Power Stadium di Leicester a differenza dei precedenti più recenti, quando finì con le ossa rotte sia ad Anfield che a Old Trafford. E pazienza se non è la Champions: “questa è la mia coppa”, ha ricordato José Mourinho.