Sottosopra l'Italia del pallone, sottosopra le valutazioni degli azzurri reduci dal disastro. Crollo a Piazza Affari, quelli del calciomercato che ha aperto ufficialmente i battenti ieri. Dai prezzi dei cartellini alle pretese sugli ingaggi, il mediocre Europeo rischia di condizionare, eccome, le trattative estive dei giocatori di Spalletti, scrive Giulio Cardone su La Repubblica. Prendete Chiesa, tra le più cocenti delusioni del torneo continentale, chiuso a zero gol e zero assist: valeva 35 milioni a fine campionato, la Juve ne chiedeva - ne chiede - 30 perché comunque l'attaccante è in scadenza di contratto nel 2025, ma adesso è difficile immaginare che la Roma e il Napoli (se perderà Kvara) offriranno più di 20 milioni (aggiungendo dei bonus, certo) per averlo. Magari i bianconeri possono sperare nel Bayern Monaco, ma senza illudersi troppo. E Retegui? Il Genoa ha giocato d'azzardo, rinviando ogni trattativa per l'italoargentino a dopo l'Europeo, e ha perso: i rossoblù confidavano in un torneo da protagonista del loro centravanti, invece ha fatto da comparsa.
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La Repubblica
Svalutation: dopo il flop europeo gli azzurri valgono 100 milioni in meno
Chiesa è tra le più cocenti delusione del torneo, è difficile immaginare che la Roma e il Napoli (se perderà Kvara) offriranno più di 20 milioni
Stesso discorso, con cifre diverse, per il 33enne Di Lorenzo: dopo le pessime prestazioni in Germania, valutazione in picchiata, da 15 a 7-8 milioni. Ma Thiago Motta non ha cambiato idea su di lui e lo vorrebbe, così come Conte insiste per trattenerlo a Napoli: l'Europeo viene considerato un incidente di percorso, insomma. Tra i giocatori sul mercato, resta immutato il valore (35 milioni) di Buongiorno, corteggiato dallo stesso Napoli, e di Bellanova (20), nei piani della Roma, perché non sono stati utilizzati da Spalletti. In calo anche le quotazioni di Frattesi (da 35 a 25 milioni), che comunque resta risorsa preziosa per Simone Inzaghi, e di Raspadori, da 25 a 15 milioni.
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