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Stadio, stretta su Tor di Valle. Ma Fiumicino offre altre ipotesi

La dirigenza della Roma ha ascoltato le proposte del sindaco Esterino Montino facendo un sopralluogo vicino alla Nuova Fiera di Roma

Redazione

Una visita di cortesia. Come raccontato ieri da Repubblica, l’altro giorno la Roma si è imbarcata in un sopralluogo per ascoltare le proposte del sindaco di Fiumicino, il dem Esterino Montino. Un po’ per non mancare di rispetto a chi si è fatto avanti armato di buona volontà a fronte dei ritardi accumulati dal Campidoglio, anche a causa delle inchieste giudiziarie, sull’iter del nuovo stadio giallorosso. Un po’ per rendersi conto di cosa ci sia Oltretevere, al di fuori di Tor di Valle. Un modo, insomma, per tenersi sempre aggiornati sulle possibili alternative nella capitale e dintorni. All’Eur, però, nei nuovi uffici dei giallorossi, la convinzione è che non serviranno piani B.

Il calendario della Roma, al netto del trambusto causato dalle ultime questioni sportive e dalle voci che vorrebbero forte l’interesse di un fondo del Qatar per il club del presidente James Pallotta, è già fissato. Gli ultimi tre faccia a faccia con i dirigenti capitolini per trovare la stretta di mano e buttare giù il documento che prescrive puntualmente gli obblighi che i privati dovranno rispettare per costruire stadio e uffici a Tor di Valle.

Per quei terreni il patron statunitense dei giallorossi verserà presto una prima tranche da 7 milioni di euro alla Eurnova di Luca Parnasi. Il resto, quasi altri 100, arriveranno dopo l’accordo con il Comune. Un’intesa che fino a questo momento non si è trovata per una netta divergenza di vedute sulla tempistica degli interventi pubblici finanziati dai proponenti: la Roma, logorata da un iter infinito, sa di poter realizzare lo stadio in tempi più brevi di quelli che il Comune impiegherà per mettere a bando la realizzazione delle nuove strade a servizio dell’impianto e l’acquisto dei treni per la Roma-Lido.