La Procura di Roma ha aperto un’inchiesta sulla bancarotta di alcune società già proprietarie del terreno di Tor di Valle sul quale dovrebbe sorgere il nuovo stadio della Roma. Il pm Mario Dovinola deve accertare se la cessione del terreno sia stata o meno la conseguenza di una distrazione di fondi. Al vaglio ci sarebbe anche la congruità del prezzo di vendita ai Parnasi del terreno di Tor di Valle. L’inchiesta, iniziata a Napoli, è poi passata a Roma per competenza territoriale.
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Stadio Roma, inchiesta della procura su Tor di Valle
La Procura di Roma ha aperto un’inchiesta sulla bancarotta di alcune società già proprietarie del terreno di Tor di Valle sul quale dovrebbe sorgere il nuovo stadio della Roma.
"Ora il pubblico ministero vuole capire cosa vi sia dietro la cessione del terreno di Tor di Valle. In particolare se l’importo della vendita – 42 milioni di euro sia congruo, se i termini del pagamento, e quindi la dilazione in rate, sono corretti, se si è trattato di un atto lecito, o se, al contrario, di una condotta distrattiva per cercare di alienare beni della società. E non ci sono solo gli accertamenti della procura a pendere sul destino del nuovo stadio, ma anche il parere del curatore fallimentare, Maurizio Battista, che sta valutando la compatibilità della vendita da 42 milioni di euro con la garanzia di rifondere i creditori della Sais: in ballo c’è pure una possibile revocatoria dell’atto di compravendita. Il progetto dello stadio, dopo il sì delle commissioni, arriverà in aula Giulio Cesare entro la fine del mese e poi passerà per l’approvazione finale alla Regione.
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