Sarebbe scaduto da due giorni il termine a disposizione del Comune, secondo la legge 241/90, per presentare alla Regione il progetto di fattibilità del nuovo stadio della Roma. O quanto meno per pronunciarsi sulla possibilità di mandarlo in Regione. E in Regione, fanno sapere, nessuno ha mai ricevuto niente, né allora, né l’altro ieri, giorno della scadenza.
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Stadio della Roma, progetto fuori tempo. Regione: “Mai visto”
Il Comune non ha ancora presentato alla Pisana il progetto di fattibilità del nuovo impianto giallorosso. Intanto la Roma potrebbe ricorrere al Tar e chiedere la nomina di un commissario ad acta
Di più, scrive questa mattina "Repubblica": in Regione argomentano che il gioco che sta facendo il Comune a guida pentastellata è quello di scaricare il barile in via Cristoforo Colombo, sulla soglia della sede regionale. L’idea sarebbe dunque di mandare il progetto così come approvato o non approvato o con osservazioni o con la richiesta di altri documenti dei vari dipartimenti, alla Regione. I vari dipartimenti comunali e i loro funzionari capo sono però bloccati, perché per una faccenda tanto delicata e complicata c’è bisogno di un ok della politica.
Il passo successivo sarebbe quello di aspettare che la Regione dica “sì” per poi addossare a Zingaretti la “responsabilità” dell’approvazione del progetto tanto discusso e osteggiato dalla base grillina. Peccato, però, spiegano ancora, che affinché il progetto sia approvato c’è la imprescindibile necessità che venga votata una variante del piano regolatore dal consiglio comunale di Roma, a maggioranza pentastellata: «I consiglieri del movimento dovranno perciò alzare la mano e approvare una variante importante» dicono alla Pisana. «Lavarsene le mani addossando eventualmente alla Regione la responsabilità di un progetto tanto “impattante” non avrebbe perciò l’effetto sperato: perché approvare una delibera di interesse pubblico non comporta automaticamente un cambiamento del piano regolatore. Ci dovranno mettere la faccia». Intanto la Roma potrebbe ricorrere al Tar e chiedere la nomina di un commissario ad acta.
(R. Cappelli)
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